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Politica

China Awards. Boselli: il mercato del Dragone ha salvato molti bilanci

Nei primi dieci mesi del 2021 l'export italiano verso la Cina è cresciuto del 28 sullo scorso e del 20% sul 2019, sfiorando i 13 miliardi di beni e servizi esportati. Premiate da Fondazione Italia-Cina e Class Editori 17 imprese italiane e cinesi, in particolare pmi, che si sono distinte nei rapporti tra i due paesi e per le performance ottenute


14/12/2021 10:31

di Mauro Romano - Class Editori

Cina
Mario Boselli, Fondazione Italia Cina

Nei primi dieci mesi del 2021 l'export italiano verso la Cina è cresciuto del 28 sullo scorso e del 20% sul 2019, sfiorando i 13 miliardi di beni e servizi esportati oltre Muraglia. "Non dobbiamo però accontentarci", ha sottolineato l'ambasciatore italiano a Pechino, Luca Ferrari, intervenendo alla sessione di apertura della XVI edizione dei China Award, l'appuntamento organizzato da Class Editori e dalla Fondazione Italia Cina per premiare le aziende, quest'anno 17, che più di altre hanno saputo cogliere l'opportunità dei rapporti tra i due Paesi. L'interscambio, ha ricordato l'omologo cinese Li Junhua, ha già toccato i 66,8 miliardi di dollari in un anno contraddistinto da diversi appuntamenti importanti, dal G20 al centenario del Partito comunista, contraddistinto da numerosi scambi.  

"Abbiamo deciso di premiare 17 aziende italiane e cinesi che hanno avuto una capacità di resilienza e che hanno saputo cogliere delle opportunità in questo periodo difficile", ha aggiunto Mario Boselli, presidente della Fondazione Italia Cina. "Se non ci fosse la Cina, le aziende Big Name universalmente riconosciute che esportano dal 30% al 50% in Cina, avrebbero dei seri problemi a far quadrare i bilanci".

Sullo sfondo c'è la necessità di manetenere un ponte aperto tra i due Paesi: e "un dialogo che, certamente, è più necessario oggi rispetto a quando era facile andare e venire dalla Cina".

D'altronde, come ricordato da Paolo Panerai, amministratore delegato ed editore di Class Editori, la Cina è destinata a diventare "la più grande potenza del mondo". Un Paese con il quale occorre rilanciare quella che, in linea con il premier Mario Draghi, definisce una cooperazione nella competizione. "Siamo convinti che l'interpretazione corretta è da un lato cooperazione e per questo lo facciamo in molti modi; dall'altra competizione, dobbiamo essere competitivi. Questa di oggi è una occasione per premiare le imprese italiane e cinesi che si sono attivate nello spirito della collaborazione, della cooperazione e della competizione".  (riproduzione riservata)


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