L'economia cinese è cresciuta del 4,6% nel terzo trimestre, secondo i dati pubblicati dall'Ufficio nazionale di statistica. La lettura è in rallentamento rispetto all'incremento del 4,7% del trimestre precedente, ma ha battuto la crescita del 4,5% prevista dagli analisti intervistati da Reuters. Nei primi tre trimestri dell'anno, il prodotto interno lordo è cresciuto del 4,8% su base annua.
L'espansione è stata attribuita all'aumento del valore aggiunto dei prodotti agricoli del 3,7%, delle imprese industriali del 5,8% e del settore dei servizi del 4,7%. «In settembre, la maggior parte degli indicatori della produzione e della domanda sono migliorati, le aspettative del mercato sono migliorate e i fattori positivi cumulativi che guidano la ripresa economica sono aumentati», ha puntualizzato il National Bureau of Statistics.
Tornando ai dati macroeconomici, la produzione industriale cinese è cresciuta del 5,4% a livello annuale a settembre, 0,9 punti percentuali in più rispetto al mese precedente. La lettura ha battuto il consenso degli economisti al +4,6% a/a. Il valore aggiunto dell'industria mineraria è cresciuto del 3,7% a settembre, mentre quello dell'industria manifatturiera è aumentato del 5,2%, in rallentamento rispetto all'espansione del 6% registrata a maggio. La crescita dell'industria della produzione e fornitura di elettricità, calore, gas e acqua è stata del 10,1%. Nel periodo gennaio-settembre, infine, la produzione industriale è aumentata del 5,8%.
Ma forse il dato più significativo è che le vendite al dettaglio sono cresciute più delle attese. L'aumento è stato del 3,2% su base annua, raggiungendo i 4.111 miliardi di yuan (circa 577 miliardi di dollari) nel mese di settembre, con una crescita più rapida di quella di agosto e superiore al consenso degli economisti (+2,4% a/a). Le vendite al dettaglio di beni di consumo sono aumentate del 3,3% a 3.670 miliardi di yuan durante il mese. I ricavi dei servizi di ristorazione sono aumentati del 3,1% a 441,7 miliardi di yuan, e le vendite di beni di consumo, a parte le automobili, sono aumentate del 3,6% a 3.657 miliardi di yuan.
Questi dati sono stati commentati in vario modo dagli economisti. Kristalina Georgieva, direttore generale Fondo Monetario Internazionale, ha rilevato che, a causa delle dimensioni della sua economia, la Cina deve passare a un modello economico basato sui consumi per sostenere il ritmo della sua crescita. Georgieva ha paventato che la crescita economica potrebbe scendere sotto il 4% nel medio termine se il Paese continuerà a fare affidamento sulle esportazioni. Georgieva ha aggiunto che, sebbene i piani di stimolo fiscale di Pechino vadano "nella giusta direzione", l'Fmi continua a valutare la portata di queste misure.
Silvia Guizzo, economista della Direzione Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo, ha messo in rilievo che «anche gli investimenti fissi sono moderatamente riaccelerati ma la situazione del mercato immobiliare resta debole e le misure di supporto annunciate ieri potrebbero favorirne al massimo una stabilizzazione. La promessa delle Autorità di un maggior stimolo monetario e le indicazioni di un ulteriore allentamento fiscale destinato a supportare i governi locali e le famiglie, nonché la solidità patrimoniale delle banche, sosterranno la crescita nel prossimo anno ma difficilmente potranno avere un impatto significativo già nel quarto trimestre. Manteniamo pertanto invariate le previsioni di crescita rispetto allo scenario di settembre, 4,9% per il 2024 e a 4,7% nel 2025».
Due dati contrastanti, tuttavia, rafforzano l'incertezza sui prossimi sviluppi del trend. Il primo arriva dalla Apple, che ha comunicato che il suo nuovo iPhone 16 ha generato il 20% di vendite in più in Cina, rispetto al modello dello scorso anno. Secondo i dati di Counterpoint Reasearch forniti a Bloomberg, da quando ha fatto il suo debutto sul mercato cinese a settembre, l'iPhone 16 ha superato la performance del suo predecessore, con le vendite dei modelli di fascia elevata Pro e Pro Max in aumento del 44% rispetto agli equivalenti dello scorso anno.
Il secondo dato riguarda il prezzo delle nuove case che in settembre sono scesi al ritmo più veloce dal maggio del 2015, nonostante le iniziative del governo per rilanciare il mercato immobiliare, riferisce Reuters citando i propri calcoli sui dati dell'Ufficio nazionale di statistica.
I prezzi delle nuove case in 70 città cinesi sono scesi del 5,8% su base annua, rispetto al calo del 5,3% di agosto. I prezzi sono scesi anche del 5,7% rispetto all'anno precedente. Su base mensile, i prezzi delle nuove case si sono contratti dello 0,7%. (riproduzione riservata)