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Politica

Cina, crescita dei profitti delle imprese a 2 cifre in agosto

La performance è stata del 19,1%, secondo l'Ufficio centrale di statistica, leggermente in calo rispetto a quella del mese di luglio, per il rallentamento dell'operatività all'estero. Generali Investment prevede che la crescita del Pil quest'anno sarà intorno al 2,2%, facilitata da un ulteriore calo dei tassi


28/09/2020 11:37

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale

Il National Bureau of Statistics cinese ha comunicato ieri che i profitti industriali sono aumentati in agosto, ma a un ritmo leggermente più lento di luglio, poiche' il settore delle esportazioni ha dovuto affrontare ostacoli con la riapertura degli stabilimenti all'estero.

Le società industriali hanno registrato un aumento del 19,1% dei profitti, in rallentamento rispetto al 19,6% di luglio, mentre nei primi otto mesi dell'anno, l'utile industriale è sceso del 4,4%, ha precisato l'ufficio di statistica, perchè fabbriche e aziende sono state costrette a chiudere all'inizio di quest'anno per controllare la diffusione del coronavirus.

Zhu Hong, il funzionario dell'ufficio statistico che ha comunicato questi dati ha precisato anche che il contesto interno ed esterè ancora sfidante e mutevole e la crescita sostenuta e costante dei profitti aziendali è ancora sotto una certa pressione.

Anche la  banca centrale cinese ha fatto sentire la sua voce dopo la riunione di politica monetaria del terzo trimestre, sostenendo che le istituzioni finanziarie dovrebbero concedere nuovi prestiti al settore manifatturiero e alle piccole imprese piu' colpite dalla pandemia.

La PBoC ha anche promesso di continuare ad aprire il settore finanziario per attirare più investimenti stranieri e si è impegnata a rendere la sua politica monetaria piu' flessibile e mirata.

La People's Bank of China ha dichiarato che si mirera' a raggiungere tassi sui prestiti piu' bassi tramite riforme, il che potrebbe suggerire uno spazio limitato per un ulteriore allentamento della politica dopo aver tagliato i tassi di prestito di riferimento due volte quest'anno per stimolare la crescita.

Per questo motivo diversi  economisti si aspettano che la banca centrale cinese si asterrà dall'abbassare nuovamente il costo del denaro dopo che la ripresa economica ha quasi raggiunto i livelli precedenti al virus.

Di diverso avviso sono gli analisti del team Macro & Market Research di Generali Investments, parte del gruppo assicurativo di Trieste, che come noto opera in modo significativo nel mercato cinese sia nel ramo vita che nel danni, per i quali c'è ancora la possibilita' che la PBoC intervenga nuovamente per agevolare la ripresa in atto, tagliando il coefficiente di riserva (Rrr) di 50 punti base e il tasso primario di prestito di 20 punti base, alla fine di quest'anno.

«I bassi contagi di Covid-19 saranno chiaramente di aiuto, ma il mercato del lavoro e l'evoluzione del reddito disponibile saranno cruciali», hanno precisato.  Gli esperti si aspettano che "il sostegno fiscale annunciato a maggio diventi piu' visibile. Tuttavia, e' probabile che gli investimenti legati all'export rimangano contenuti, dato il gran numero di conflitti geopolitici (TikTok, Huawei, accordi commerciali)».

Di conseguenza prevedono che sara' difficile ottenere una piena ripresa del mercato del lavoro. «Nel complesso, prevediamo che la ripresa continuera' e rivediamo le nostre previsioni di crescita fino al 2,2% nel 2020», sostengono in conclusione. (riproduzione riservata)


 


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