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Politica

Cina e Usa saranno locomotive mondiali della crescita 2021

Lo prevede il Fmi durante la sessione primaverile in corso a Washington. La Cina dovrebbe crescere dell'8,4%, gli Usa del 6,4% e l'Italia del 4,2%. In generale le aspettative sono migliorate rispetto a tre mesi fa, grazie alle maggiori somministrazioni di vaccini anti-Covid e al pacchetto di aiuti fiscali del governo Biden. Timori per le economie emergenti. La crescita media globale al 6%


06/04/2021 16:29

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Gita Gopinath, capo economista al FMI

Gita Gopinath, capo economista al Fondo monetario internazionale, che sta tenendo la sua sessione primaverile a Washington, ha previsto che Cina e Stati Uniti saranno le locomotive della ripresa globale, che dovrebbero crescere più rapidamente rispetto alle attese di 3 mesi fa, grazie alla spesa aggressiva da parte degli Stati Uniti e di altre nazioni in termini di stimoli fiscali e l'accelerazione nelle somministrazioni dei vaccini Covid-19. 

Secondo l'economista capo del Fmi, la ripresa sarà meno robusta in molte economie emergenti e in via di sviluppo colpite duramente dal crollo del turismo e delle esportazioni di materie prime e spesso prive delle risorse finanziarie necessarie per attutire il colpo sulle loro economie.

L'Fmi si aspetta che l'economia mondiale cresca del 6% quest'anno, rispetto alla previsione del 5,5% di gennaio. L'aggiornamento arriva dopo che la pandemia ha tagliato la produzione globale di circa il 3,3% nel 2020, il peggior risultato in tempo di pace dalla Grande Depressione.

Per il 2022, la crescita dovrebbe rallentare al 4,4%, comunque superiore alle previsioni di gennaio.

Gli Stati Uniti e la Cina, le più grandi economie del mondo, stanno guidando la ripresa. L'economia statunitense dovrebbe espandersi del 6,4% quest'anno e riguadagnare la sua dimensione pre-pandemica dopo una contrazione stimata del 3,5% lo scorso anno. Il Fondo prevedeva in precedenza una crescita del 5,1% nel 2021. L'economia cinese dovrebbe espandersi dell'8,4% quest'anno, rispetto a una previsione precedente dell'8,1%. Per l'Italia è prevista una crescita del 4,2%, quest'anno, superiore alle attese.

Washington ha speso circa 5 triliardi di dollari, tre volte tanto il pil dell'Italia, dalla primavera scorsa per combattere la pandemia Covid-19 e le sue ricadute economiche. La Federal Reserve ha ridotto quasi a zero i tassi di interesse a breve termine acquistando titoli per migliaia di miliardi di dollari. Altre economie avanzate, tra cui Unione Europea, Giappone e Regno Unito, hanno perseguito strategie simili.

Nonostante i problemi con il lancio di vaccini in Europa e picchi localizzati nei casi di Covid-19 causati da varianti della malattia, l'Fmi ha aumentato le sue previsioni per altre importanti economie, in particolare Canada, Regno Unito.

"Riprese a diverse velocità sono in corso in tutte le regioni e in tutti i gruppi di reddito, legati a forti differenze nel ritmo di lancio del vaccino, nella portata del sostegno della politica economica e in fattori strutturali come la dipendenza dal turismo", ha affermato Gita Gopinath, capo economista dell'Fmi, nell'ultima edizione del suo World Economic Outlook.

Mentre le fortune economiche sono divergenti, Gopinath mette in guardia gli Stati Uniti e le altre nazioni ricche contro un inasprimento prematuro della politica monetaria. Tassi di interesse più elevati nelle economie avanzate potrebbero aumentare i costi di prestito e gli oneri del debito per i Paesi che fanno affidamento sui finanziamenti esteri mentre sottraggono capitale di investimento.

"Le principali banche centrali dovrebbero fornire una guidance chiara sulle azioni future con tutto il tempo necessario per prepararsi ed evitare episodi con il taper-tantrum", ha detto la signora Gopinath, riferendosi al 2013, quando l'inaspettato suggerimento della Fed di poter inasprire la politica ha fatto impennare i rendimenti del Treasury Usa.

Gli aumenti dei tassi delle economie avanzate che sono ordinati e riflettono aspettative di crescita più forti non devono necessariamente porre difficoltà ad altri Paesi, ha affermato l'economista. (riproduzione riservata)


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