Il processo di riapertura della Cina porterà a una normalizzazione dell’attività economica a marzo con una ripresa stabile a partire dal secondo trimestre 2023.
Secondo le previsioni, spiega Coface, la riapertura sarà positiva per i consumi, ma il suo impatto sarà graduale e limitato. La rapida diffusione dei contagi e l’immunità di gregge dovrebbero contribuire alla normalizzazione dell’economia da aprile. Sebbene il contagio stia riducendo l'offerta di manodopera disponibile - influenzando così l'attività produttiva e logistica - si assisterà a una normalizzazione in questo settore.
La ripresa dei consumi nel 2023 sarà graduale. Coface osserva che il reddito disponibile è lento nella ripresa, i risparmi delle famiglie rimangono elevati (40,3% del PIL nel terzo trimestre 2022), e la ricchezza netta è in calo. Inoltre, il crescente tasso di disoccupazione – soprattutto quello giovanile ancora molto elevato - peserà sui consumi. Anche il livello di debito delle famiglie va tenuto in considerazione: è raddoppiato rispetto a dieci anni fa (62% del PIL nel 2022 rispetto al 30% nel 2012), limitando le possibilità di consumo tramite leva finanziaria.
Tuttavia è ancora possibile che i consumi beneficino di stimoli fiscali. Il governo ha richiesto "stabilità" quest'anno e si è impegnato per dare priorità al consumo domestico e ad aumentare il reddito individuale. Le misure di stimolo ai consumi, come i voucher, potrebbero dare un impulso più forte alla spesa delle famiglie.
Infine, gli investimenti continueranno ad essere un freno alla crescita quest’anno, soprattutto nel settore immobiliare. Malgrado si preveda che il settore dell'edilizia abitativa si stabilizzerà gradualmente dato il crescente sostegno politico, la crescita degli investimenti infrastrutturali potrebbe essere più debole. Alla luce delle prospettive globali, è improbabile che le aziende orientate all'esportazione investano in capacità produttive.
“Le conseguenze causate dal Covid-19 sono state decisamente impattanti dal punto di vista economico e sociale e tutti i Paesi ne hanno risentito. L’indebolimento del mercato occupazionale e delle prospettive esterne sono solo alcuni esempi di difficoltà che la Cina, hub iniziale di questa pandemia, ha vissuto” - commenta Ernesto de Martinis, Ceo di Coface in Italia e Head of Strategy Regione Mediterraneo & Africa. “Il Paese sta continuando a vivere una situazione di incertezza che prevediamo inizi a migliorare nel corso del 2023 anche se, secondo i nostri studi, l’inevitabile trend di ritorno alla normalità sarà piuttosto lento e progressivo.” (riproduzione riservata)