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Politica

Colloquio telefonico Biden-Xi, forse si incontreranno a Roma

La data potrebbe essere il 30 ottobre al meeting conclusivo del G20. La telefonata è durata 90 minuti e il tono è stato definito "familiare". L'argomento principale è stato la questione economica per garantire che "la concorrenza non si trasformi in conflitto". Il Tesoro Usa spinge per revocare buona parte dei dazi posti da Trump


10/09/2021 11:31

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Un incontro tra i due presidenti quando Biden era vice di Obama

Il presidente Usa, Joe Biden, ha contattato il presidente cinese, Xi Jinping, per discutere di questioni economiche e di altro tipo nella concorrenza globale tra i due Paesi, a seguito di diversi recenti incontri ad alto livello che i funzionari statunitensi hanno definito non produttivi.

La telefonata, avvenuta ieri sera a Washington, è stata la seconda tra i due leader da quando Biden è entrato in carica e nei sette mesi trascorsi da allora, i rapporti già tesi tra Usa e Cina sono peggiorati.

Sono stati forniti pochi dettagli sulla conversazione, ma è noto che i disaccordi spazino dalle questioni relative ai diritti umani agli attacchi informatici.

Una dichiarazione della Casa Bianca ha affermato che "i due leader hanno discusso della responsabilità di entrambe le Nazioni di garantire che la concorrenza non si trasformi in conflitto".

Un funzionario dell'amministrazione ha descritto il tono come "familiare", poichè i due hanno parlato spesso quando Biden era vicepresidente. Non ci sono state richieste o risultati specifici, ha aggiunto il funzionario.

La telefonata è durata circa 90 minuti e la Casa Bianca non ha detto esplicitamente se il ritiro degli Stati Uniti dall'Afghanistan abbia fatto parte della discussione.

Il colloquio arriva mentre l'amministrazione Biden sta lavorando per completare un'ampia revisione della sua politica sulla Cina, che include le enormi tariffe imposte dall'ex presidente Usa, Donald Trump. Biden ha in gran parte mantenuto la posizione più rigida adottata dal suo predecessore ma ha anche cercato di riunire gli alleati per affrontare la Cina, con risultati contrastanti.

Mentre Pechino si è detta pronta a riconoscere il nuovo Governo ad interim talebano, i funzionari dell'amministrazione Biden hanno affermato di sperare di convincere la Cina a mantenere una certa pressione sui nuovi governanti dell'Afghanistan fino a quando non si saranno dimostrati degni dell'assistenza internazionale.

Tuttavia il ministro degli esteri cinese Wang Yi, in un meeting con i ministri degli Esteri dei Paesi confinanti tra cui il Pakistan, l'Iran, il Tajikistan, l'Uzbekistan e il Turkmenistan, ha annunciato ieri di avere offerto 31milioni di dollari in aiuti di emergenza, compresi vaccini anti-covid, all'Afghanistan dei Taliban.

In una recente telefonata con il segretario di Stato americano, Antony Blinken, il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, ha affermato che gli Stati Uniti devono rimanere coinvolti in Afghanistan, anche aiutando il Paese a mantenere la stabilità e combattere il terrorismo e la violenza.

Nonostante le relazioni in gran parte controverse, la telefonata di ieri sera ha rappresentato un tentativo di preservare la relazione, ha detto un alto funzionario dell'amministrazione. Gli Stati Uniti considerano la concorrenza con la Cina come la principale preoccupazione in politica estera ma vogliono anche lavorare su interessi comuni, come il cambiamento climatico, e non lasciare che le cose si trasformino in un conflitto diretto.

Funzionari statunitensi hanno affermato che Biden non voleva raggiungere un risultato specifico su una serie di questioni ma voleva articolare il suo punto di vista e impegnarsi con Xi. Negli Usa, anche se entrambi i partiti politici vedono principalmente la Cina come una minaccia, Biden sta affrontando pressioni dalla comunità imprenditoriale per riavviare i negoziati con la Cina e tagliare i dazi sulle importazioni, perchè ritengono che siano un freno per l'economia degli Stati Uniti.

"L'obiettivo di ridurre le tensioni e concordare le aree in cui le due parti devono lavorare insieme può essere davvero portato avanti solo dai colloqui tra i due leader", ha affermato il vicepresidente esecutivo della Camera di commercio degli Stati Uniti, Myron Brilliant.

All'inizio di questo mese, l'inviato statunitense per il Clima, John Kerry, in viaggio in Cina, è stato informato da Wang che la collaborazione sul cambiamento climatico non poteva essere isolata dallo stato generale delle relazioni.

Funzionari americani e cinesi hanno entrambi parlato di un possibile incontro faccia a faccia tra i leader ed è possibile che questo avvenga durante il vertice del G20 a Roma alla fine di ottobre. Xi, tuttavia, non ha mai viaggiato all'estero durante la pandemia di Covid-19. Un incontro virtuale è possibile ma non è stato fissato nulla.

Il team di Biden deve ancora risolvere i disaccordi tra i funzionari sugli aspetti chiave della politica cinese. La rappresentante per il Commercio degli Stati Uniti, Katherine Tai, ha segnalato che non ha fretta di revocare le tariffe dell'era Trump su centinaia di miliardi di dollari di importazioni dalla Cina, considerandole come una leva negoziale con Pechino. La segretaria al Tesoro Usa, Janet Yellen, nel frattempo, ha affermato che le tariffe sono economicamente dannose. (riproduzione riservata)


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