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Politica

Conte a Pechino: riprendiamo il dialogo con la Cina

Il premier partecipa al forum per la cooperazione nell'ambito della Belt & Road Initiative. La Cina intende rimodulare il progetto della nuova Via della Seta garantendo sostenibilità finanziaria e zero corruzione. L'Italia non firmerà alcun accordo commerciale. Il presidente del Consiglio dice: staremo attenti alle iniziative predatorie, ma vogliamo cogliere le opportunità offerte


26/04/2019 14:06

di Mauro Romano - Class Editori

Conte: attenti sulla via della Seta
L'arrivo di Giuseppe Conte a Pechino

Riprendere il fruttuoso dialogo avviato a Roma con il Presidente Xi Jinping sui numerosi temi di comune interesse. Con questo intento il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, è sbarcato a Pechino per partecipare, unico leader di un Paese del G7, al secondo forum internazionale sulla cooperazione nell’ambito della Belt&Road Initiative. Il premier segue dunque le orme del predecessore, Paolo Gentiloni, che a maggio 2017 partecipò alla prima edizione dell’appuntamento. Conte siglerà quindi assieme agli altri 37 capi di Stato e di governo presenti, il comunicato congiunto al termine del vertice, con il quale Pechino intende rimodulare il megaprogetto infrastrutturale e di connessione tra Asia ed Europa, con l’intento di prevenire le critiche connesse al rischio debito cui alcuni dei Paesi toccati dall’iniziativa sembravano essere destinati.

Trasparenza, zero corruzione e sostenibilità sono le direttrici indicate da Xi nel discorso di apertura del Forum, garantendo  il rispetto degli standard internazionali nello sviluppo e negli investimenti infrastrutturali. Temi, ha sottolineato Conte, che l’Italia ha voluto rimarcare all’interno del memorandum per l’adesione dell’Italia alla nuova Via della Seta assieme alla volontà di ribadire parità d’accesso ai rispettivi mercati e un level playing field per le aziende.

Al solo 2018, dicono i dati della Commissione nazionale per le riforme e lo sviluppo sono stati firmati 171 documenti per la cooperazione con più di 150 paesi e organizzazioni internazionali nel quadro della Belt and Road Initiative. Inoltre la Cina ha concluso accordi con oltre 10 paesi tra cui Francia, Giappone e Singapore per la cooperazione nei mercati di paesi terzi. I treni merci Cina-Europa hanno effettuato più di 13 mila viaggi, con una percentuale di viaggi in Cina di quasi 20 punti percentuali. I treni collegano le città cinesi con 49 città in 15 paesi.

Trascorso un mese dalla firma lo scorso 23 marzo del memorandum, quella di Conte si configura però come una missione prettamente politica. Nessun accordo commerciale, rimandati a una prossima missione di sistema che potrebbe arrivare a breve.

L’ Italia è "ben attenta che non ci siano iniziative predatorie, soprattutto in alcuni settori”, ha garantito Conte. "Soprattutto in un settore così caratterizzato da una sofisticata tecnologia come il 5G, siamo ben attenti che siano assicurati standard di sicurezza massima di protezione dei dati". Quello con la Cina comunque è stato ribadito è un rapporto strategico” cui l’Italia guarda “come a una grande opportunità per tutti".


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