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Politica

Continua il boom dell'export italiano in Cina, +69% in marzo

Il dato è stato reso noto dalle dogane cinesi. L'Italia insieme agli Stati Uniti è il paese che ha registrato il maggiore aumento. La crescita per i paesi dell'Unione Europea è stata mediamente del 33% con la Germania sotto media. In marzo la bilancia commerciale italo-cinese è andata in pareggio, mentre è tradizionalmente sfavorevole all'Italia


13/04/2021 14:44

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale

È continuato in marzo il boom dell'export italiano in Cina. Dopo il dato sorprendente dei primi due mesi di quest'anno che hanno segnato un +63%, secondo dati delle dogane cinesi, nel mese scorso il trend si è rinforzato segnando un +69%, un primato che la penisola divide con gli Stati Uniti.

In valori assoluti in marzo, secondo i cinesi, l'Italia ha esportato verso il Dragone merci e servizi per quasi 2,94 miliardi di dollari, e nei primi tre mesi, per 7,4 miliardi di dollari, più della metà dell'export nell'intero 2020. Anche le importazioni sono aumentate parecchio (+48%), ma il differenziale di incremento ha fatto si che, almeno per il mese di marzo, la bilancia commerciale dell'Italia con la Cina è andata in pari, mentre tradizionalmente presenta un forte sbilancio a favore del Dragone.

Nel complesso anche gli altri paesi dell'Unione Europea hanno visto incrementare notevolmente il flusso delle esportazioni, ma assai meno dell'Italia. Mediamente la crescita per l'intera UE è stata del 33%, con un +28% per la Germania, +30% per l'Olanda e +37% per la Francia. La Germania, tuttavia, esporta quattro volte l'Italia (28 miliardi nei primi tre mesi) e ha una bilancia commerciale attiva con la Cina.

In valori assoluti nei primi tre mesi di quest'anno l'Unione Europea ha esportato merci e servizi per 73 miliardi di dollari contro importazioni per 110 miliardi di dollari, gli Stati Unititi hanno esportato per 46 miliardi e importato dalla Cina per 119 miliardi, con un deficit commerciale monstre di oltre 70 miliardi di dollari, e i paesi Asean, i maggiori esportatori verso la Cina, nel complesso, circa 86 miliardi di dollari hanno importato dal Dragone per 105 miliardi.  Tra le grandi economie del modo il Giappone è quella più equilibrata nell'interscambio con la Cina.

Per quanto riguarda la Cina, nei tre mesi ha esportato il 49% in più su base annua e importato il 28% in più.

Sarà interessante vedere, alla luce dei dettagli per categorie, che cosa sta determinando la performance dell'export italiano, tenendo anche conto che i dati cinesi non corrispondono a quelli registrati dall'Istat per via dei diversi sistemi di catalogazione di alcune voci relative ai trasporti. In ogni caso i dati grezzi dell'export e import definiscono bene un trend ma i valori assoluti sono spesso inficiati da diversi fattori strutturali determinati dalle catene logistiche e di offerta, come ha rilevato Michele Geraci in un recente articolo su questa piattaforma. 

Un forte effetto distorsivo è per esempio dato dall'"effetto Rotterdam" che rappresenta lo hub più importante dell'Europa verso la Cina, da dove vengono spediti molti prodotti italiani, che così vengono catalogati come export dall'Olanda. (riproduzione riservata) 


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