L'Italia chiude temporaneamente i centri per il rilascio dei visti in Cina. La ragione è una forma di prevenzione contro la diffusione del “nuovo coronavirus” 2019-nCoV, originatasi dalla città di Wuhan, nella provincia cinese dell’Hubei. "In ragione delle misure attuate dalle Autorità locali per il contenimento del rischio di contagio, tutti i centri visti italiani nella Repubblica Popolare Cinese rimarranno chiusi fino al 9 febbraio 2020", spiega l'ambasciata italiana a Pechino in una comunicazione sul proprio sito. Salvo cambiamenti gli uffici riapriranno lunedì 10 febbraio
La rappresentanza in Cina raccomanda inoltre di evitare tutti i viaggi nella provincia dell’Hubei. Per contenere l'epidemia sono infatti in vigore limitazioni alla circolazione in alcune aree del Paese, chiusura temporanea di molti uffici pubblici, la sospensione delle celebrazioni per il Capodanno cinese e la chiusura di alcune attrazioni turistiche, posticipo della riapertura di scuole e università.
L’Organizzazione Mondiale della Sanità, ricorda l'ambasciata, non ha al momento emanato specifiche raccomandazioni. Le autorità locali stanno adottando le necessarie misure di contenimento, tra le quali l’interruzione dei collegamenti in uscita dalla città di Wuhan, la sospensione della circolazione dei mezzi pubblici ed ulteriori restrizioni alla circolazione anche su strade ed autostrade, inclusi i taxi. " Non si può escludere che le autorità locali continuino ad adottare misure analoghe anche per aree limitrofe a Wuhan, per facilitare l’azione di contenimento del virus. Molti uffici pubblici rimarranno chiusi fino al 2 febbraio ed è possibile che la chiusura venga prorogata". Posticipata anche la riapertura delle scuole e di alcuni campus universitari. Il fenomeno, conclude la nota, è tuttora in evoluzione.
Il numero totale dei morti è salito a 170. Lo ha annunciato la Commissione sanitaria nazionale cinese aggiungendo che i casi confermati di contagio sono almeno 7.711. Secondo le autorità cinesi casi di contagio sono stati registrati in tutte le regioni cinesi.
Intanto British Airways e Indonesias Lion Air hanno annunciato l'interruzione di tutti i voli verso la Cina continentale, e American Airlines ha dichiarato che sospenderà i voli da Los Angeles a Shanghai e Pechino, citando un significativo calo della domanda. Nel loro insieme, le mosse delle compagnie aeree servono come precursori di ulteriori tagli ai servizi verso la Cina continentale (riproduzione riservata)