La spesa turistica in tutta Europa a ottobre è scesa dell'89,9% su base annuale, dopo che a settembre il calo era stato del 91,7%. Come evidenziato all'interno di uno studio condotto da Ubs, i segnali di ripresa del settore del turismo rimangono molto deboli e con ulteriori blocchi previsti per il mese di novembre è probabile che la possibilità di tornare a viaggiare rimanga molto bassa.
Stando ai dati presentati dall'istituto elvetico, la spesa cinese in Europa è scesa del 96,5% su base annuale (a settembre la flessione era pari al 95,3%), con forti diminuzioni registrate anche rispetto ad altre nazionalità e Paesi. "Orologi e gioielli hanno sovraperformato a ottobre, con un calo del 72% rispetto a quello del 92% fatto registrare complessivamente dal ramo del lusso.
"Presupponendo il continuo rimpatrio della spesa per il lusso verso la Cina continentale, si sitima che la spesa di lusso cinese a ottobre sia cresciuta a livello globale, anche se con una divisione geografica significativa", si evidenzia nel report. Le preferenze degli analisti di Ubs ricadono sulle aziende che ritengono possano offrire il miglior valore, come ad esempio Kering, o modelli di business resilienti, quali quelli di Hermès, Ferrari e Lvmh. Su tutti questi titoli, infatti, l'istituto elvetico ha un giudizio buy.
Suddividendo la spesa a seconda della destinazione, il Regno Unito, con un calo dell'83% in ottobre, e la Svizzera, con una flessione dell'84%, sono state quelle più resilienti, attestandosi sotto la media per nazione, che ha visto una flessione del 90% o più. Per l'Asia, le osservazioni di Lvmh secondo cui "il consumatore cinese è tornato a crescere a livello globale nel terzo trimestre" suggeriscono che il rimpatrio della spesa per il lusso verso la Cina continentale stia continuando ad accelerare.
"Per ora, nonostante questo, non ci aspettiamo che le aziende modifichino l'attuale architettura globale dei prezzi, proprio a causa dell'importanza storica del settore. Tuttavia, alcuni marchi hanno aumentato i prezzi a livello globale al fine di sostenere la loro crescita organica", sottolineano da Ubs. Per quanto riguarda la spesa suddivisa per singola nazionalità, il Medio Oriente ha assistito a una flessione del 79% a ottobre e per la Russia la diminuzione è stata dell'81%, mentre per tutte le altre nazioni il calo è stato di più del 93% su base annuale, compresa la spesa cinese, giù del 96,5%. Ubs si aspetta che "i dati continuino a riflettere un calo significativo a breve termine, poiché le restrizioni di viaggio e le preoccupazioni per la salute si sono nuovamente intensificate".
A breve termine, il coronavirus sta avendo un impatto significativo sulla spesa di lusso cinese soprattutto all'estero, mentre in patria le tendenze continuano ad accelerare. La stagione degli utili del terzo trimestre ha fornito una panoramica delle tendenze nella Cina continentale, che sembrano continuare a crescere dopo la rimozione dei lockdown locali, con il settore del lusso che ha registrato un segno positivo nelle variazioni già dallo scorso aprile. Inoltre, per i marchi più forti, il consumatore cinese è tornato a crescere a livello globale nonostante la mancanza di turismo.
Ad esempio, relativamente al marchio Burberry, per cui Ubs possiede un rating sell, in Cina "abbiamo visto una crescita del 40% nel secondo trimestre. Questo proveniva da una percentuale molto alta di nuovi consumatori, più giovani e attratti dal marchio, un aspetto quindi molto incoraggiante", sottolineano gli analisti. Per Ferragamo, guardando il canale retail nel mercato più importante, la Cina continentale ha registrato ricavi in crescita del 58,3% con rapporto di cambio costante nel terzo trimestre, e questo trend sta già accelerando in ottobre.
Per il marchio Richemont (giudizio neutral di Ubs), anche in questo caso la Cina si è anche distinta con una crescita significativa a due cifre dal mese di Maggio, mostrando nel secondo trimestre una crescita molto forte, in aumento dell'83% su base annua, e superando gli Stati Uniti come il nostro più grande mercato. Anche Moncler (giudizio neutral) ha mostrato una crescita particolarmente forte, recuperando parzialmente così la perdita derivante dal commercio cinese estero. Per Kering (giudizio buy), invece, la regione dell'Asia ha proseguito la traiettoria crescente delle vendite iniziata nel secondo trimestre, con un aumento del 18% nel terzo, mostrando tutta la forza della Cina continentale, che ha registrato un valore in crescita dell'80%.
Per Lvmh (giudizio buy), secondo Ubs, "dal punto di vista della domanda non sussistono particolari preoccupazioni, e siamo molto soddisfatti della risposta dopo la fine delle restrizioni. Abbiamo notato che la quota del business complessivo relativamente ai clienti cinesi, sempre in Cina, sta aumentando progressivamente. E’ un trend a cui abbiamo già assistito negli ultimi 4-5 anni, quindi prevedibile. Ovviamente, non ci aspettavamo che questo trend tornasse così prepotentemente in appena 2 settimane. Al contrario, dovremo compensare il fatto che i cinesi fanno più acquisti a casa di quando viaggiano, anche se è un modo di ragionare in linea con il resto del mondo”.
Infine, per Prada, "il consumo è stato molto forte nella Cina continentale dopo la riapertura dei negozi, con un trend di vendita notevole da aprile, che ha ulteriormente accelerato oltre il 50% a giugno e oltre il 60% a luglio, permettendo alla Cina di superare il livello delle vendite del 2019", si legge nel report di Ubs. (riproduzione riservata)