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Politica

Draghi freddo sulla Cina, l'accordo BRI va riesaminato

Dal vertice del G7 il premier ha ribadito la necessità di confronto franco con Pechino sugli scambi economici, anche alla luce dell'accordo firmato nel 2019 sulla Belt&Road Initiative. Di Maio ricorda i progressi dell'export verso l'Asia orientale e la Repubblica popolare


14/06/2021 10:46

di Mauro Romano - Class Editori

Mario Draghi
Mario Draghi

Il governo italiano è pronto a rivedere l'accordo per l'adesione alla Belt and Road Initiative. "Lo esamineremo con attenzione", ha sottolineato il premier Mario Draghi da Carbis Bay in Cornovaglia, Regno Unito, dove nel fine settimana si è tenuta la riunione del G7. E l'atteggiamento da tenere verso al Cina è stato uno dei temi centrali. L'ex governatore della Bce ha chiarito che il tema dell'adesione dell'Italia alla nuova Via della seta "non è mai stato menzionato". 

L'intesa risale al marzo 2019, siglata sotto il primo governo guidato da Giuseppe Conte, frutto dell'alleanza tra Lega e Movimento Cinque Stelle. Una mossa che aveva fatto sollevare più di un sopracciglio tra gli alleati. Roma è stato infatti l'unico governo del G7 a firmare l'intesa, benché altri Paesi, come la Germania, intreccino rapporti economici anche più stretti con Pechino.

Negli ultimi mesi, soprattutto con il cambio della guardia alla Casa Bianca e l'arrivo di Joe Biden alla presidenza Usa, l'Italia ha più volte rimarcato l'adesione all'atlantismo. Si guarda tuttavia anche alle ricadute economiche della collaborazione con la Cina. Ecco perché sulle vicende internazionali con il memorandum d'intesa sulla via della Seta il ministro degli Esteri, Luigi  Di Maio  ha ricordato come i dati dell'export italiano verso quella parte del mondo siano "in crescita spaventosa". La nostra sui valori "non è discutibile", ha aggiunto il titolare della Farnesina, firmatario dell'intesa con Pechino da ministro dello Sviluppo economico, "con l'avvento della presidenza Biden l'accento su questo tema è ancora più forte e condiviso. Con i cinesi abbiamo un rapporto franco sulle attività commerciali".

Per Draghi: "bisogna cooperare ma essere franchi su quello che non condividiamo e non accettiamo, il presidente Biden ha detto che il silenzio è complicità: quindi cooperazione, competizione e franchezza".

Dalla Cina la ricostruzione delle alleanze tradizionali e la parte del comunicato finale del vertice in Cornovaglia che fa riferimento agli abusi dei diritti umani nello Xinjiang e a Hong Kong è stata accolta con freddezza. "Obsoleto" è il termine scelto per definire il G7 spiegando che "sono terminati i giorni in cui le decisioni globali sono dettate da un piccolo gruppo di Paesi". (riproduzione riservata)


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