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Politica

Draghi, la Cina partecipi attivamente a ristabilire la pace in Ucraina

Il premier italiano ha ribadito che è fondamentale che l'Unione europea spinga la Cina, nel prossimo vertice tra Pechino e Bruxelles, in programma il prossimo primo di aprile, a partecipare attivamente e con autorevolezza allo sforzo di pace tra Russia e Ucraina


23/03/2022 18:59

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Il premier italiano Mario Draghi

La Cina deve contribuire al processo di pace per far terminare il conflitto in Ucraina. Durante l'informativa alla Camera in vista del Consiglio Ue il premier italiano, Mario Draghi, ha ribadito come l'alleanza atlantica sia unita e determinata nella volontà di fermare l'aggressione della Russia in Ucraina attraverso i negoziati. Ma lo sforzo diplomatico, ha messo in evidenza il premier, deve coinvolgere anche altri Paesi. La Cina ricopre un "ruolo di grande influenza nelle dinamiche geopolitiche e di sicurezza globali". È "fondamentale" che l'Unione europea sia "compatta" nel mantenere aperti spazi di dialogo con Pechino "perché contribuisca in modo costruttivo allo sforzo internazionale di mediazione".

Il vertice Ue-Cina del prossimo 1° aprile sarà "un'occasione per sottolineare la nostra posizione -ha proseguito Draghi- Dobbiamo ribadire la nostra aspettativa che Pechino si astenga da azioni di supporto a Mosca e partecipi attivamente e con autorevolezza allo sforzo di pace". Questo messaggio è emerso anche durante il lungo confronto telefonico tra il Presidente Biden e il Presidente Xi Jinping il 18 marzo e negli sforzi diplomatici che lo hanno preceduto. "Mi riferisco in particolare all'incontro tra il Consigliere per la sicurezza americano, Jake Sullivan, e il direttore dell'ufficio della commissione Affari esteri cinese, Yang Jiechi, avvenuto a Roma la settimana scorsa", ha precisato il premier.

L'Italia è impegnata, insieme ai suoi partner europei, per realizzare delle "tregue umanitarie localizzate per organizzare evacuazioni e portare beni di prima necessità. La nostra volontà di pace -ha affermato- si scontra però con quella del Presidente Putin, che non mostra interesse ad arrivare a una tregua che permetta ai negoziati di procedere con successo.

Il suo disegno appare piuttosto quello di guadagnare terreno dal punto di vista militare, anche ricorrendo a bombardamenti a tappeto come quelli a cui assistiamo a Mariupol". Per questo, la comunità internazionale ha adottato sanzioni sempre più dure nei confronti della Russia. (riproduzione riservata)


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