La crescita delle esportazioni cinesi ha accelerato a giugno, battendo le aspettative degli economisti, ma il dato più positivo è per l'Italia che anche in giugno ha mantenuto il trend di forte aumento già registrato nei mesi scorsi sulle sue esportazioni verso il Dragone.
In dollari l'export italiano è cresciuto nei primi sei mesi di quest'anno del 72%, la percentuale più alta tra i paesi occidentali, il doppio dell'aumento medio registrato dall'export dei paesi dell'Unione verso la Cina e quasi 20 punti superiore all'export statunitense (+55%).
In valore, secondo le dogane cinesi che hanno diffuso oggi i dati, l'export italiano è stato di 15,5 miliardi di dollari e di 2,8 miliardi solo nel mese di giugno, a fronte di 19,5 miliardi di importazioni dal Dragone e di 3,6 miliardi nel solo mese di giugno. Ma se il deficit della bilancia commerciale italo cinese è una costante che penalizza l'Italia, sorprendente è la rimonta delle esportazioni di made in Italy. Nel 2019 nei primi cinque mesi l'export dell'Italia verso la Cina era stato di poco più di 8 miliardi di dollari.
Grazie a questa performance, l'Italia avvicina la Francia, che nei primi sei mesi ha esportato in Cina per 19 miliardi di dollari, ma resta ben distanziata dalla Germania, che ha esportato per 60 miliardi di dollari, con un aumento medio del 33%.
La Cina, dal canto suo, festeggia per un nuovo, inaspettato, aumento del suo export (+32,2%) rispetto al 2020, mentre in maggio la crescita si era fermata al 27,9%. Gli economisti americani avevano, invece, previsto un rallentamento al 23%. Tuttavia, se i flussi vengono calcolati in yuan l'aumento dell'export cinese si è fermato al 20%, non lontano dal valore del consensus degli economisti
Lo stesso discorso vale per le importazioni che sono aumentate del 36,7% lo stesso mese, rallentando rispetto al ritmo del 51,1% di maggio, ma in yuan l'aumento è contenuto al 24,2%, più lentamente della crescita del 39,5% di maggio. Anche sulla lettura di giugno gli economisti contattati dal Wall Street Journal hanno sbagliato previsione, fermando l'asticella al 25,6%.
Il surplus commerciale cinese è quindi aumentato a 51,5 miliardi di dollari a giugno dai 45,5 miliardi a maggio. In termini di yuan, le esportazioni cinesi sono aumentate del 20,2% a giugno, rispetto all'aumento del 18,1% a maggio, secondo l'ufficio doganale. L'avanzo commerciale in yuan è stato di 332,8 miliardi di yuan a giugno, rispetto ai 296 miliardi di yuan di maggio.
«Le esportazioni cinesi hanno sorpreso al rialzo anche perché non hanno risentito della chiusura temporanea del porto di Shenzhen e dei colli di bottiglia delle forniture globali», ha affermato Louis Kuijs, economista di Oxford Economics, che ha fatto notare che l'aumento delle importazioni cinesi è dipeso soprattutto dall'aumento dei prezzi internazionali delle materie prime.
La banca neozelandese ANZ si aspetta che le esportazioni cinesi crescano del 26% per l'intero 2021, in forte accelerazione rispetto alla crescita del 3,6% nel 2020, quando l'economia è stata deragliata dalla pandemia all'inizio dell'anno. Sulla base di questa previsione nel secondo semestre la crescita dell'export cinese dovrebbe rallentare al 16,8% dopo l'aumento medio del 38,7% nel primo semestre. La crescita delle esportazioni per il resto dell'anno "sarà probabilmente supportata da una tendenza al rialzo nel ciclo globale dei semiconduttori e dal ruolo indispensabile della Cina nelle catene di approvvigionamento globali", ha rimarcato la banca di investimento. (riproduzione riservata)