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Politica

Eximport, bene i dati cinesi di giugno, contro le previsioni

Nel mese di giugno i flussi sono tornati in territorio positivo a/a, mentre gli analisti avevano ipotizzato ancora forti cali. Si è però ridotto più delle previsioni il surplus della bilancia commerciale che chiude il mese di giugno a 46 miliardi di dollari. Sono aumentate le esportazioni di abbigliamento e calzature


14/07/2020 14:16

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

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Iris Pang, Chief Economist, Greater China di Ing

Le importazioni e le esportazioni cinesi sono aumentate a giugno rispetto a un anno prima, più delle attese, riflettendo principalmente il miglioramento della domanda in patria e all'estero, grazie, da un lato, al controllo sulla diffusione della pandemia di coronavirus mentre Paesi sviluppati hanno iniziato a riaprire dopo il lockdown della primavera.

Le importazioni sono aumentate del 2,7% a/a a giugno, invertendo il crollo del 16,7% a maggio, ha riferito oggi l'Amministrazione generale delle dogane. Gli economisti intervistati dal Wall Street Journal prevedevano un calo del 10,0%.

Le esportazioni sono aumentate dello 0,5% a/a a giugno, rispetto a un calo del 3,3% a maggio e meglio delle previsioni medie degli economisti, che erano di un calo del 4,3%.

«Le esportazioni e le importazioni hanno mostrato una crescita positiva inaspettata a giugno, segnalando una ripresa della domanda esterna», ha commentato Iris Pang, Chief Economist, Greater China di Ing, avvertendo pero' che «la più debole bilancia commerciale conferma la nostra opinione secondo cui la crescita del pil nel secondo trimestre del 2020 dovrebbe essere ancora negativa su base annua».

In dettaglio, ha specificato l'analista, «abbiamo rilevato che le esportazioni di abbigliamento e calzature sono aumentate, il che indica che la domanda esterna si sta riprendendo». Nel complesso, conclude Pang, «i dati mostrano segni positivi di una ripresa economica globale nella seconda metà dell'anno».

La Cina ha registrato infine un avanzo commerciale di 46,42 miliardi di dollari il mese scorso, molto inferiore al surplus di 62,93 miliardi di maggio e a quanto previsto dagli economisti, ovvero 59,30 miliardi di collari.

Secondo Betty Wang, economista di ANZ Bank, l'allentamento del lockdown negli Stati Uniti e in Europa e l'aumento della domanda di prodotti elettronici a causa di un maggior numero di persone che lavorano da casa hanno contribuito a sostenere le esportazioni cinesi a giugno. «I dati relativi alle esportazioni e alle importazioni della Cina sono entrambi migliori delle aspettative del mercato», ha riconosciuto Wang, sottolineando come entrambi siano ritornati in territorio positivo su base annua.

«Grazie all'accelerazione della spesa per infrastrutture e agli investimenti immobiliari, anche le importazioni cinesi di materie prime, tra cui petrolio grezzo e minerali di ferro, sono aumentate il mese scorso», ha continuanto Wang. La Cina ha anche "intensificato gli acquisti di soia, maiale e altri prodotti agricoli dagli Stati Uniti come parte del suo accordo commerciale", conclude l'economista di Anz.

Nonostante i difficili rapporti diplomatici tra Pechino e Washington, «c'e' ancora molto commercio bilaterale tra i due Paesi», ha affermato Serena Zhou, economista di Mizuho Securities. «Dopotutto, la Cina è ancora un mercato affidabile e uno dei pochi luoghi in cui il virus è effettivamente sotto controllo», ha aggiunto.

La pandemia potrebbe far guadagnare tempo alla Cina per migliorare la sua economia mentre rallenta il ritmo dell'uscita degli investimenti stranieri dal Paese, continua l'esperta, sottolineando come «l'impatto sul rimpasto della catena di approvvigionamento dalla pandemia non è qualcosa che durerà uno o due anni ma almeno 3-5 anni».


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