Le esportazioni cinesi sono cresciute a un ritmo più rapido del previsto, in agosto, ignorando l'impatto dei nuovi focolai di coronavirus nel Paese che aveva portato alla parziale chiusura di alcune attività nei principali porti di Shenzhen e Shanghai.
Le spedizioni in uscita dalla Cina sono aumentate del 25,6% rispetto all'anno precedente, superiore all'aumento del 19,3% di luglio, ha dichiarato oggi l'amministrazione generale delle dogane. Il risultato ha anche battuto l'aumento del 17% previsto dagli economisti intervistati dal Wall Street Journal.
Sorprendente anche la performance dell'export italiano, in crescita del 58% a 2,6 miliardi di dollari, mentre nei primi otto mesi dell'anno l'export italiano in Cina è stato di 20,5 miliardi di dollarisecondo i dati delle dogane cinesi, un dato che si può confrontare come ordine di grandezza (anche se non del tutto omogeneo per via delle normative,oltre alle differenze dela moneta di conto) con i 13,5 miliardi di euro di export del 2019.
Lo stesso agosto le importazioni italiane dalla Cina sono aumentate del 30%. L'Italia ha registrato di gran lunga la miglior performance in Europa, con 25 punti di distacco dalla media continentale (+32%), mentre la crescita dell'export tedesco in Cina è stata del 32% e quella della Francia del 24%.
Se questo trend dovesse continuare anche nei prossimi mesi, come sembra probabile, l'Italia quest'anno supererà la soglia psicologica dei 50 miliardi di dollari di scambi con la Cina, avvicinando ancora il pareggio della bilancia commerciale, tradizionalmente a favore della Cina.
Dai dati cinesi emerge anche che l'Europa si conferma, nei primi otto mesi di quest'anno, il secondo partner commerciale con la Cina con 528 miliardi di dollari di scambi (di cui 206 miliardi di esportazioni), appena dietro ai 10 paesi del blocco Asean ( Sud est asiatico) che hanno totalizzato flussi per 533 miliardi di dollari, e ben più avanti degli Stati Uniti che hanno scambiato merci con la Cina per 470 miliardi di dollari.
Gli economisti avevano previsto un rallentamento delle esportazioni cinesi ad agosto, causa la carenza globale di chip e la diffusione del coronavirus in più della metà delle province cinesi.
Invece le importazioni sono aumentate del 33,1% rispetto a un anno prima ad agosto, accelerando dal +28,1% di luglio. Gli economisti avevano previsto che le importazioni crescessero del 25,7%.
Di conseguenza il surplus di agosto della bilancia commerciale cinese è stato di 58,34 miliardi di dollari, superiore ai 56,6 miliardi di dollari di luglio e ai 48 miliardi previsti dagli economisti.
«Anche se i numeri sono meno positivi in termini di yuan, dove scontano la leggera rivalutazione della valuta cinese, e gli effetti di base leggermente più piatti, i dati sono ancora impressionanti, tenendo conto delle sporadiche chiusure per evitare contagi, congestione portuale, strozzature della catena di approvvigionamento e prezzi delle materie prime più alti», ha commentato Jeffrey Halley, analista di mercato di Oanda. (riproduzione riservata)