Digitalizzazione, contatto con la grande distribuzione internazionale, ammodernamento del sistema fieristico. Sono alcuni dei pilastri del piano per l’export messo a punto dalla Farnesina e di cui il ministero intende discutere nei prossimi giorni con tavoli settoriali, coinvolgendo i rappresentanti del mondo imprenditoriale.
“Dalla prossima settimana inizieremo una serie di tavoli di settore con i rappresentanti delle imprese con l’obiettivo di rilanciare il commercio estero e promuovere i prodotti Made in Italy nel mondo. Si tratta delle nostre eccellenze, della nostra terra e tradizione e, di fronte a questa crisi, abbiamo il compito di difenderla con ogni mezzo”, ha spiegato il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, rivolgendosi alle associazioni di categoria.
“Lo consideriamo un nuovo patto per l’export, in un momento di grande difficoltà, che servirà a mettere in sicurezza i nostri imprenditori, i lavoratori e le famiglie. Ma già adesso bisogna iniziare a concretizzare quanto detto, coinvolgendo i principali attori”.
Per fronteggiare le ricadute sul Made in Italy dell’epidemia di Covid19 il governo ha potenziato il sostegno pubblico all’esportazione, con l’introduzione di un sistema di coassicurazione in base al quale gli impegni derivanti dall’attività assicurativa di Sace sono assunti dallo Stato per il 90% e dalla stessa società per il restante 10%, liberando in questo modo fino a ulteriori 200 miliardi di risorse da destinare al potenziamento dell’export. E attraverso il decreto CuraItalia, in fase di conversione, ha rafforzato il fondo gestito da Simest con un ulteriore componente a fondo perduto.
Il governo si ripropone inoltre di incrementare gli accordi con la grande distribuzione internazionale, con una logica “analoga a quella dell’e-commerce”, canale che si vuole rafforzare con una strategia più aggressiva.
Quanto alla promozione, l’idea è adottare modelli di fiera virtuale su appositi marketplace business-to-business. A questo pilastro va aggiunta la formazione di digital manager che vadano a sommarsi ai “temporary export manager
In campo anche il rafforzamento territoriale dell’Ice, non appena possibile, ossia non appena sarà terminata l’emergenza sanitaria, con flying desk e roadshow tematici.