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Politica

I prezzi produzione Cina corrono, Goldman Sachs taglia stima Pil

Nel dettaglio la lettura è aumentata del 9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, in accelerazione rispetto all'incremento dell'8,8% di giugno e al di sopra del consenso degli economisti (+8,8% su base annuale)


09/08/2021 12:35

di Alberto Chimenti - Class Editori

Cina

I prezzi alla produzione cinesi sono aumentati a un ritmo elevato a luglio, spinti dall'aumento dei prezzi del petrolio e del carbone. Nel dettaglio la lettura è aumentata del 9% rispetto allo stesso mese dello scorso anno, in accelerazione rispetto all'incremento dell'8,8% di giugno e al di sopra del consenso degli economisti (+8,8% su base annuale).

L'aumento dei prezzi alla produzione a luglio ha eguagliato il dato di maggio, che e' stato l'incremento del dato più consistente dal settembre del 2008. Su base mensile la lettura è cresciuta dello 0,5% a luglio, in accelerazione, anche in questo caso, rispetto al +0,3% mese su mese  di giugno.

Negli ultimi mesi Pechino ha adottato misure per cercare di frenare l'impennata dei prezzi delle materie prime, limitando le esportazioni di acciaio e reprimendo la speculazione sulle materie prime.

L'indice dei prezzi al consumo cinese è aumentato dell'1% a livello annuale a luglio, in rallentamento rispetto all'incremento dell'1,1% di giugno. Il dato ha comunque battuto il consenso degli economisti che si aspettavano una crescita dello 0,8% sull'anno

I prezzi dei generi alimentari sono scesi del 3,7% su base annuale dopo il calo dell'1,7% a giugno, ma su base mensile sono aumentati a causa delle forti piogge in molte parti del Paese.

Infine i prezzi non alimentari sono aumentati del 2,1% a luglio, rispetto all'1,7% di giugno, sostenuti dall'impennata dei prezzi del petrolio e dall'aumento della spesa per viaggi e hotel durante le vacanze estive.

Goldman Sachs, nel frattempo, ha rivisto al ribasso le sue previsioni sul Pil cinese del terzo trimestre di 3,5 punti percentuali al 2,3%, poiché la diffusione della variante ha spinto le autorita' di Pechino a inasprire le restrizioni su viaggi e sull' intrattenimento.

La banca prevede che la crescita del quarto trimestre cinese beneficerà però del sostegno politico e di una normalizzazione dell'attività, con un'espansione all'8,5%. Per quanto riguarda infine l'intero 2021, per GS il Pil cinese crescera' dell'8,3%, rispetto alla precedente previsione dell'8,6%. (riproduzione riservata)


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