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Politica

Il Fondo Monetario mette in guardia sulla crisi immobiliare in Cina

Potrebbe ancora peggiorare, secondo l'organizzazione internazionale, con ulteriori correzioni dei prezzi in presenza di una contrazione delle vendite e degli investimenti, nonostante i recenti interventi del governo di Pechino. E ab bassa l'asticella della crescita del Dragone al 4,8% per quest'anno e al 4,5% il prossimo


23/10/2024 15:37

di Riccardo Stucchi - Class Editori

settimanale
Pierre-Olivier Gourinchas, capo economista al FMI

Il Fondo Monetario Internazionale ha messo in guardia da un possibile peggioramento dello stato del mercato immobiliare cinese, riducendo le sue aspettative di crescita per Pechino. Nel report sulle prospettive economiche globali di ottobre, il Fmi ha ridotto le previsioni di crescita della Cina per quest'anno al 4,8%, 0,2 punti percentuali in meno rispetto alla proiezione di luglio. Mentre per il 2025 la crescita dovrebbe attestarsi al 4,5%.

L'organizzazione con sede a Washington ha anche sottolineato che la contrazione del settore immobiliare cinese, superiore al previsto, è uno dei tanti rischi negativi per le prospettive economiche globali. «Le condizioni del mercato immobiliare potrebbero peggiorare, con ulteriori correzioni dei prezzi in presenza di una contrazione delle vendite e degli investimenti», si legge nel rapporto. Le crisi immobiliari storiche in altri Paesi come il Giappone (negli anni '90) e gli Stati Uniti (nel 2008) dimostrano che, se non si affronta la crisi in Cina, i prezzi potrebbero correggere ulteriormente, ha osservato il Fmi. Questo a sua volta potrebbe far calare la fiducia dei consumatori e ridurre i consumi delle famiglie e la domanda interna.

Nelle ultime settimane la Cina ha annunciato l'introduzione di diverse misure volte a rilanciare la sua crescita economica in via di affievolimento. A settembre, la People's Bank of China ha annunciato una serie di misure di sostegno, come la riduzione della quantità di contanti che le banche devono avere a disposizione. Pochi giorni dopo, i massimi dirigenti cinesi hanno dichiarato di voler porre un freno al crollo del settore immobiliare, affermando che è necessario arrestare il declino e incoraggiare la ripresa.

«Queste misure in generale vanno nella direzione giusta, dal nostro punto di vista. Stanno cercando di migliorare la situazione nel settore immobiliare. Stanno cercando, ad esempio, di abbassare i tassi sui mutui o di migliorare il bilancio dei costruttori immobiliari», ha commentato Pierre-Olivier Gourinchas, diretto della ricerca del FMI, tuttavia, «secondo noi, nella nostra valutazione, le misure annunciate alla fine del mese scorso dalla PBOC, sebbene vadano nella direzione giusta, non sono sufficienti a stimolare la crescita in modo sostanzialmente significativo. Ecco perché la nostra previsione rimane intorno al 4,8% per il 2024 e invariata per il prossimo anno, al 4,5%».

Quanto agli ultimi dati macroeconomici realtivi al terzo trimestre, il direttore della Ricerca del Fmi ha detto che «il dato di crescita del terzo trimestre per la Cina è stato un po' deludente. Quindi direi che quello che stiamo osservando in termini di direzione dell'economia cinese rappresenta una leggera revisione al ribasso derivante dalle previsioni del terzo trimestre».

Tuttavia diversi segnali indicano che la situazione potrebbe anche migliorare sul fronte immobiliare. Le principali città, tra cui Guangzhou e Shanghai, hanno presentato misure volte a stimolare il sentiment degli acquirenti di case. All'inizio del mese il ministro delle Finanze cinese ha lasciato intendere che il Paese ha spazio per aumentare il debito e il deficit. Lan Fo'an ha segnalato che sono in arrivo ulteriori stimoli e che presto potrebbero essere apportate modifiche alla politica del debito e del deficit. Nel frattempo, il ministero dell'edilizia abitativa cinese ha annunciato l'ampliamento della white list dei progetti immobiliari e l'accelerazione dei prestiti bancari per i progetti incompiuti. (riproduzione riservata)


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