MENU
Politica

Il pil cinese cresce (5,4%) oltre le previsioni nel primo trimestre

Bene anche la produzione industriale (+7,7%) e le vendite al dettaglio che hanno registrato un'espansione del 4,6% su base annua, a 12,47 trilioni di yuan (circa 1,73 trilioni di dollari) nel periodo gennaio-marzo. Gli analisti abbassano però le stime sulla crescita annua, a causa dell'impatto dei dazi


16/04/2025 12:47

di Alberto Chimenti - Class Editori

settimanale

Il prodotto interno lordo della Cina è cresciuto del 5,4% su base annua, raggiungendo i 31,9 trilioni di yuan nel primo trimestre, secondo i dati dell'Ufficio nazionale di statistica della Cina. La lettura ha battuto il consenso degli economisti che si aspettavano un incremento del 5,1% a/a.

Il Pil del settore primario o agricolo è aumentato del 5,4%, quello del settore secondario o manifatturiero del 5,9% e quello del settore terziario o dei servizi del 5,3%.

Nonostante la solida performance nel primo trimestre, le prospettive di crescita nel resto dell'anno potrebbero essere impattate dall'effetto dazi, in particolare le esportazioni, che hanno registrato un'impennata a marzo, potrebbero subire un'inversione di trend nei prossimi mesi, man mano che i dazi entreranno in vigore.

Altri segnali positivi sono arrivati dalle vendite al dettaglio che hanno registrato un'espansione del 4,6% su base annua nel primo trimestre, ha riferito ancora l'Ufficio nazionale di statistica. Il ritmo è di 1,1 punti percentuali più veloce rispetto al livello del 2024. Il totale delle vendite al dettaglio di beni di consumo ha raggiunto i 12,47 trilioni di yuan (circa 1,73 trilioni di dollari) nel periodo gennaio-marzo. Nel solo mese di marzo, le vendite al dettaglio sono aumentate del 5,9% su base annua, in accelerazione rispetto alla crescita del 4% dei primi due mesi dell'anno.

Bene anche la produzione industriale che è aumentata del 7,7% su base annua a marzo. Il dato è superiore alla crescita del 5,9% registrata nel periodo gennaio-febbraio e al 4,5% dello stesso mese dello scorso anno. La lettura ha anche battuto il consenso degli economisti che si aspettavano un incremento del 5,8% a/a. Il valore aggiunto dell'industria mineraria è aumentato del 9,3% su base annua, mentre quello del settore manifatturiero è cresciuto del 7,9% e quello del settore dei servizi di pubblica utilità del 3,5%. Nel primo trimestre, il valore aggiunto delle imprese industriali è aumentato del 6,5%.

Nonostante questi segnali positivi, gli analisti internazionali sono cauti sulle prospettive e ritengono a rischio il target del 5% di crescita annua stabilito dal governo di Pechino. «I venti contrari alle tariffe doganali renderanno probabilmente necessario un ulteriore allentamento monetario e fiscale e ci aspettiamo che la Cina continui a prendere le misure necessarie per raggiungere l'obiettivo di crescita di quest'anno intorno al 5%», hanno commentato gli economisti di Ing.

Più negativa la banca svizzera Ubs che ha tagliato le stime di crescita economica della Cina al 3,4% quest'anno, dal precedente 4%. Gli economisti della banca svizzera prevedono che le esportazioni cinesi verso gli Stati Uniti crolleranno di due terzi nei prossimi trimestri, con un calo complessivo delle esportazioni del 10% in dollari quest'anno. Nel 2026, la crescita economica cinese potrebbe rallentare al 3%. «Data l'estrema incertezza riguardo agli eventuali dazi relativi alla Cina e ai dazi statunitensi sul resto del mondo, affrontiamo la stima dell'impatto delle tariffe con grande cautela e sottolineiamo i margini di errore insolitamente elevati», avvertono gli economisti di Ubs. 

Sul fronte americano, anche Goldman Sachs e Citigroup hanno rivisto al ribasso le stime di crescita per la Cina negli ultimi giorni. Gli economisti di Goldman Sachs stimano ora una crescita economica della Cina del 4% quest'anno, rispetto al 4,5% precedente, mentre Citigroup ha ridotto le sue previsioni al 4,2% dal 4,7%. (riproduzione riservata)


Chiudi finestra
Accedi