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Politica

Il pmi servizi cinese conferma il rallentamento

Borse in rosso. Shanghai ha ceduto l'1,18%, Shenzhen 1,17%. I due listini esortano le banche a prolungare gli accordi di finanziamento che usano le azioni delle quotate come collaterale. Gli Usa pronti a chiedere l'estradizione della Cfo di Huawei dal Canada


22/01/2019 09:02
Borse asiatiche in rosso

Chiusure in rosso per le borse asiatiche. Shanghai ha ceduto l'1,18% portandosi a 2.579,70 punti. Shenzhen ha registrato un calo dell'1,17%. Male anche l'Hang Seng di Hong Kong, in flessione di circa l'1%, mentre il Nikkei hai chiuso in ribasso dello 0,47%. Pesa il taglio delle stime del Fmi ieri, sulla crescita mondiale, arrivato poche ore dopo il dato sul pil cinese del 2018, ai minimi dal 1990. Oggi intanto la Cina ha pubblicato il Pmi servizi di dicembre cresciuto del 7,4% rispetto a un anno prima, con un rallentamento rispetto al 7,9% nel terzo trimestre, mentre la crescita dell'agricoltura è rallentata al 3,5% dal 3,6%.

Il settore dei servizi rappresenta quasi la metà del prodotto interno lordo nel trimestre in termini di valore, mentre l'agricoltura contribuisce per il 10%, secondo calcoli di Reuters. La crescita immobiliare è rallentata al 2% anno su anno nel quarto trimestre e si è dimezzata rispetto al +4,1% del terzo trimestre in seguito alle misure di inasprimento del governo per frenare la speculazione dei prezzi alle stelle. Il settore ha contribuito per il 6,4% al pil nel trimestre.

Lo stesso presidente Xi Jinping, in una sessione di studio con funzionari del Partito comunista, ha esortato a prendere misure precauzionali e ad essere vigili sui i rischi che potrebbero mettere a repentaglio la stabilità e le riforme della Cina. Il capo di Stato ha evocato possibili "cigni neri", ossia eventi non previsti in grado di sconvolgere la stabilità economica del Paese. Due le esortazioni: procedere con cautela nello smantellamento delle imprese troppo indebitate, ricollocando i dipendenti, e sviluppare un meccanismo che permetta uno sviluppo stabile del mercato immobiliare.

Intanto le borse di  Shanghai e Shenzhen si sono mossi per evitare scossoni, esortando gli istituti di credito a estendere gli accordi su prestiti e finanziamenti che utilizzano azioni di quotate come collaterale, così da mettere un freno all'andamento dei listini, tra i peggiori al mondo lo scorso anno. 

Potrebbe inoltre essere vicino a un nuovo picco di tensioni il caso Huawei. Secondo quanto riferisce il quotidiano Globe and Mail infatti gli Stati Uniti sono pronti a procedere con n l'estradizione formale dal Canada del Cfo del colosso tech cinese  Meng Wanzhou. La scadenza per il deposito è il 30 gennaio, ovvero 60 giorni dopo l'arreto di Meng (ora è ai domiciliari a Ottawa) il 1 dicembre a Vancouver su accusa di aver violato le sanzioni Usa sull'Iran.



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