Anche se per pochi giorni il re delle acque minerali Zhong Shanshan ha scalzato Jack Ma dal gradino piu' alto del podio degli uomini piu' ricchi della Cina. Il sorpasso e' avvenuto lo scorso 25 settembre. Due settimane e mezzo prima, l'8 di settembre, il titolo della sua creatura, il colosso delle bevande Nongfu Spring, debuttava sul listino di Hong Kong con un balzo dell'85%, chiudendo in crescita del 54% sul prezzo iniziale. Venerdi' 16 ottobre, dall'ultima rilevazione compilata da Bloomberg Billionaires, lo status quo era comunque stato ristabilito.
Jack Ma si e' ripreso lo scettro di primo miliardario cinese, con un patrimonio netto di 59,8 miliardi, in crescita di 13,2 miliardi nell'ultimo anno, piazzandosi diciassettesimo tra gli uomini piu' ricchi del mondo, in una classifica dominata da Jeff Bezos, Bill Gates ed Elon Musk. Zhong era invece scivolato terzo tra i connazionali (22esimo su scala mondiale) con 54,7 miliardi e superato di una posizione dal fondatore di Tencent, Ma Huateng, meglio conosciuto anche con il nome di Pony Ma, forte di un patrimonio da 55,2 miliardi. Il fattore innovazione continua a essere centrale. Nell'ultimo decennio i nuovi super ricchi sono stati per primi gli imprenditori del tech, come Jack Ma, l'uomo di Alibaba e dell'e-commerce o Pony Ma, la cui Tencent conta sulla forza di WeChat, l'app totale di messaggistica con 1,1 miliardi di utenti attivi.
Al breve sorpasso di Zhong, oltre all'andamento di Nongfu Spring, ha contribuito anche la partecipazione in Wantai Biological Pharmacy Enterprise, societa' produttrice di vaccini le cui azioni a Shanghai scambiano a un prezzo 14 volte piu' alto rispetto ai livelli dello scorso aprile. Nell'ultimo anno il suo patrimonio e' balzato di 47,9 miliardi, un chiaro esempio della crescita delle fortune dei super ricchi del Dragone nell'anno del Covid-19.
Ma tutti i record èpotrebbero a breve essere polverizzati dalla discesa in campo di Ant Group, ennesima creatura del creatore di Alibaba, Jack Ma.
Le autorita' di regolamentazione finanziaria della Cina hanno autorizzato Ant Group a procedere con il listing delle proprie azioni sulla Borsa di Hong Kong, uno dei tanti via libera normativi di cui il colosso tech ha bisogno per quotarsi.
E oggi la Borsa di Hong Kong decide se concedere la propria autorizzazione all'offerta pubblica iniziale di Ant sul mercato della citta'.
Ant, una delle start-up di maggior valore del mondo e proprietaria della popolare app di pagamenti mobili cinesi Alipay, ha presentato i documenti per quotarsi contemporaneamente sui listini di Hong Kong e Shanghai il 25 agosto.
Lo scorso mese la Borsa di Shanghai ha approvato i piani della societa' per la quotazione sullo Star Market, ma Ant ha ancora bisogno di una firma finale dalla China Securities Regulatory Commission per procedere con l'Ipo sul listino della citta' cinese.
Ant è destinata a essere la prima azienda cinese in un decennio a essere quotata in entrambi i mercati contemporaneamente. Secondo gli investitori contattati dalle banche scelte per il processo di vendita, la societa' puntava a quotare le sue azioni su entrambi i mercati entro la fine di ottobre. Il Wall Street Journal aveva riferito infatti che i dirigenti dell'azienda volevano completare l'Ipo prima delle elezioni statunitensi del 3 novembre, per evitare di incappare nell'instabilita' dei mercati nei giorni e nelle settimane successivi. (riproduzione riservata)