Boom di importazioni dalla Cina in Italia nel 2022. Secondo i dati preliminari Istat, l'anno scorso le importazioni sono aumentate del 49,1% ad un valore di 57,5 miliardi, mentre le esportazioni di merci italiane verso la Cina sono aumentate solo del 5%, per un valore di 16,4 miliardi di euro. Di cionseguenza il deficit dellabilancia commerciale è aumentato di 18,2 miliardi rispetto all’anno precedente, raggiungendo il nuovo valore record di 41,1 miliardi di euro, mentre il valore totale dell’interscambio ha quasi raggiunto 74 miliardi di euro, altro valore record.
I dati sono contenuti nell'ultimo report sul Dragone aggiornato dall'Ice di Pechino, l'agenzia diretta da Gianpaolo Bruno, ai primi giorni di questo mese. Secono i dati dei primi 11 mesi del 2022 l’interscambio settoriale bilaterale, ha fatto registrare, un aumento del 3,7% delle esportazioni dell’Italia verso la Cina ed un parallelo incremento delle importazioni dalla Cina in Italia ad un tasso del 55,4%, per un deficit di 39,4 miliardi di euro.
Le variazioni positive più elevate della media, dal lato delle esportazioni, sono state registrate dagli autoveicoli (+33,2%), seguiti dai prodotti agricoli (+27,4%), dalle sostanze e prodotti chimici (+24,9%), dagli articoli della pelletteria (+19,2%), dagli articoli medicofarmaceutici (+15,9%), dagli articoli di abbigliamento (+14,7%), dagli altri prodotti tessili (+14,1%), dagli apparecchi elettronici e ottici (+13,7%), dai prodotti in legno (+11,5%), dalla categoria residuale degli altri prodotti (+11%) e dai prodotti delle altre attività manifatturiere (+8,8%).
Per quanto riguarda le importazioni, oltre ai fortissimi incrementi registrati nella voce “altri prodotti’ e dei prodotti petroliferi raffinati, anche a causa dei loro valori esigui, si citano, in particolare, gli aumenti negli acquisti dell’Italia dalla Cina di prodotti chimici (+159,4%) per un totale di 6,2 miliardi, di metalli di base e prodotti in metallo (+101,4%), di prodotti minerari (+93,1%), di prodotti in carta (+85,1%), di autoveicoli (+71,8%), di articoli in pelletteria (+65,9%) per circa 2,4 miliardi di euro, di prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (+60,7%), di prodotti alimentari e bevande (+59,9%), di prodotti tessili (+57,7%) per un totale di oltre 7,5 miliardi di euro, e di computer e prodotti elettronici per un totale di circa 8,5 miliardi (+36,3%)
I saldi commerciali bilaterali dell’Italia sono peggiorati praticamente in tutti i settori, con particolare rilievo, per dimensione delle differenze nei valori assoluti, nell’ambito dei prodotti chimici, nei prodotti in metallo, nei macchinari e apparecchi, nei computer ed apparecchi elettrici e ottici, e negli apparecchi elettrici.
Secondo i dati dei primi 9 mesi del 2022, la Lombardia si conferma la prima regione esportatrice con oltre 4 miliardi, in crescita del 4,9%, ma la più dinamica è stata il Piemonte con un crescita dell'11,5% che ha spinto l'export a quasi 1,5 miliardi di euro. In rallentamento l'Emilia-Romagna con un +2,9%, che comunque resta al secondo posto per flussi con poco più di 2 miliardi di euro. (riproduzione riservata)