Italia e Cina vogliono rafforzare la cooperazione in ambito finanziario. In questa direzione va il memorandum d'intesa siglato a Buenos Aires dal ministro dell'Economia, Giovanni Tria, e dall'omologo cinese Liu Kun. L'intesa poggia sui risultati dell'ultima missione del titolare del Mef nella Repubblica popolare a fine agosto, quando Tria scelse la Cina per il suo primo viaggio ufficiale fuori dall'Europa.
Con il documento firmato in Argentina, Roma e Pechino intendono promuovere un Dialogo periodico sui temi finanziari ed economici, così da agevolare parteniariati per gli investimenti e la collaborazione nell'ambito della Belt & Road Initiative, il maxi progetto infrastrutturale e commerciale lanciato dal presidente Xi Jinping nel 2013.
Un capitol del memorandum è dedicato alla governance economica globale per "promuovere un'econoia mondiale aperta e lo sviluppo sostenibile", facendo affidamento sulle istituzioni multilaterali tradizionali e su quelle appena nate come la Banca asiatica per gli investimenti e lo sviluppo, anche questa promossa da Pechino e della quale l'Italia fa parte.
La cadenza di tale Dialogo dovrà essere di una volta l'anno o di una volta ogni due anni. Il primo roud si terrà in Italia, "in un momento reciprocamente conveniente nel 2019". Il prossimo anno, secondo quanto trapela, potrebbe essere anche occasione di una visita del presidente Xi Jinping nella penisola, o almeno così sperano al ministero dello Sviluppo economico. L'ultima visita ufficiale di un Capo di Stato cinese risale infatti al 2009. All'epoca presidente della Repubblica popolare era ancora Hu Jintao e la visita coincise con il G8 dell'Aquila. Successivamente, a novembre del 2016, c'è stata soltanto la cena informale tra Renzi e Xi Jinping in Sardegna, nel corso di uno scalo tecnico nel viaggio del leader comunista in occasione del G20 cileno.
I rapporti con la Cina sono prioritari per il governo giallo-verde. Le diplomazie sono infatti al lavoro per siglare un memorandum d'intesa che sancisca l'adesione formale dell'Italia al progetto della Belt & Road, primo membro del G7 a farlo