E' più grave di quanto previsto la contrazione del pil giapponese nell'ultimo trimestre dell'anno. Se la prima stima indicava per gli ultimi tre mesi dell’anno scorso a un tasso annualizzato del 6,3% (assai peggio delle aspettative degli economisti), ovvero dell’1,6% sul trimestre precedente, gli ultimi dati evidenziano una contrazione dell'1,8% sul periodo luglio-settembre e del 7,1% rispetto allo stesso periodo del 2018.
Segnali di debolezza che ancora non scontano l'esplodere dell'emergenza sanitaria dovuta all'epidemia da Covid19, ma sono da imputare agli aumenti dell'Iva, alle ripercussioni delle tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina e da ultimo a causa di alcuni tifoni.
"Il coronavirus rappresenta un ulteriore attacco all'economia giapponese", puntualizza Kohei Iwahara, economista di Natixis a Tokyo citato dall'agenzia MF-Dowjones.
Nel dettaglio, tra tra ottobre e dicembre gli investimenti delle imprese del Sol Levante sono diminuiti del 4,6% rispetto al trimestre precedente, peggio di quanto previsto nella stima iniziale del 3,7%. I consumi privati si sono invece contratti del 2,8% (contro la precedente previsione di -2,9%)
Iwahara prevede che l'economia giapponese si contrarrà dello 0,6% quest'anno per il crollo degli arrivi turistici dalla Cina e per i rallentamenti provocati dalle interruzioni della catena di approvvigionamento.
Già a dicembre il governo del premier Abe Shinzo era intervenuto con un piano di stimoli per l'equivalente di 120 miliardi di dollari con l'intento di ridare slancio all'economia e compensare gli effetti negativi degli aumenti Iva. Trascorsi due mesi Tokyo pensa a una nuovo piano, con misure per 26mila miliardi di yen (pari a circa 250 miliardi di dollari), secondo le cifre fornite dall'emittente pubblica Nhk.
Come annunciato dal vice ministro delle finanze, Takeuchi Yoshiki, le misure saranno tarate principalmente per il sostegno alle piccole e medie imprese. Nello specifico si stanno definendo i dettagli di un nuovo sistema di prestiti agevolati a tasso zero per aiutare le piccole e medie imprese che hanno registrato un brusco calo delle vendite a causa dell'epidemia.
Takeuchi ha poi puntualizzato che il Governo non gradisce movimenti eccessivi sul mercato valutario e pertanto l'esecutivo sta monitorando la situazione con più attenzione del solito. Il cambio tra dollaro e yen è infatti calato anche se per poco sotto quota 102 per la prima volta da altre tre anni a causa delle crescenti paure degli investitori. Per questa ragione Il governatore della Banca centrale del Giappone, Haruhiko Kuroda, ha ribadito l'intenzione dell'istituto di intraprendere ulteriori misure di allentamento monetario. "Agiremo correttamente senza alcuna esitazione se necessario", ha gatantito in audizione in Parlamento. (riproduzione riservata)