Benché in flessione, l'export verso la Cina continua a essere uno dei driver che su base annua contribuiscono alle esportazioni italiane. Il dato emerge dall'ultima rilevazione flash dell'Istat sul commercio con l'estero e i prezzi all'import. "A dicembre il calo congiunturale dell’export coinvolge sia l’area Ue sia quella extra Ue", sottolinea l'Istituto di statistica. Per 2019, invece, le vendite sui mercati esteri sono in aumento (+2,3%), anche se rallentano se confrontate con il 2018, quando gli aumenti registrarono un +3,6%.
"Il tasso di crescita dell’export è più sostenuto verso i paesi extra Ue, in particolare verso Svizzera e Stati Uniti, mentre l’export verso Cina e Germania è in flessione", ribadisce l'Istat. Tuttavia la Repubblica popolare con un +21,2% è annoverata, subito assieme a Svizzera, Francia e Belgio tra i Paesi che "contribuiscono in più ampia misura alle esportazioni".
Tra i settori che hanno contribuito maggiormente alla crescita tendenziale dell'export nel mese di dicembre si segnalano gli articoli farmaceutici, chimico-medicinali e botanici (+23,9%), i prodotti alimentari, bevande e tabacco (+10,4%), gli articoli in pelle, escluso abbigliamento, e simili (+15,9%) e articoli di abbigliamento, anche in pelle e in pelliccia (+13,7%). In diminuzione, su base annua, le esportazioni di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-1,9%), macchinari e apparecchi (-0,5%) e prodotti tessili (-5,1%).
Nel corso del trimestre l'aumento delle esportazioni rispetto al periodo luglio-settembre è stato dello 0,9%, mentre le importazioni sono in calo dell'1.7%. Quanto all'avanzo commerciale con l'estero, nell'ultimo anno, ha toccato raggiunge i 52,940 miliardi di euro (+91,418 miliardi al netto dei prodotti energetici), in crescita rispetto a quello del 2018 pari a 39,28 miliardi.
Intanto con il decreto Milleproroghe la maggioranza è intervenuto per dare nuove munizioni a Sace, la società del gruppo Cdp a sostegno. per l'internazionalizzazione delle imprese. Con la modifica la società di assicurazione crediti potrà ora concedere garanzie e coperture assicurative anche a favore di sottoscrittori di prestiti obbligazionari, cambiali finanziarie, titoli di debito e altri strumenti finanziari, specificamente connessi al processo di internazionalizzazione. Finora, infatti, la società di assicurazione per l’export non poteva operare in favore di tali soggetti che ricadono nel novero degli “investitori qualificati” ma non sono ricompresi tra quelli espressamente previsti dalla legge. (riproduzione riservata)