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Politica

La crescita cinese oltre il 5% stabile nel prossimo decennio

Lo afferma Oxford Economics, valutando gli effetti della riforma economica che Pechino sta attuando nell'economia. Nel decennio successivo, dal 2030 la crescita dovrebbe scendere a 4%, ma allora l'economia cinese sarà una volta e mezza più grande di quella americana. Nel frattempo Pechino ha in programma investimenti infrastrutturali per 250 miliardi di dollari sul mercato interno


19/09/2019 11:04

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

cnbc
Louis Kuijs di Oxford Economics

Oxford Economics, uno dei più autorevoli centro studi inglesi, ha valutato che il modello economico del governo cinese, supportato da una graduale riforma economica, potrebbe continuare a produrre una crescita del Pil del 5,2% circa nel prossimo decennio. 

Questo dovrebbe avvenire anche se la Cina dovesse distaccarsi dagli Stati Uniti e da altri Paesi sviluppati a causa delle continue tensioni commerciali. «Nonostante il suo modello economico guidato dallo stato, prevediamo che la Cina continuerà a progredire gradualmente con le riforme economiche,» ha spiegato Louis Kuijs, uno degli analisti del think tank inglese, che stima una crescita del Dragone  al 4% nel 2030 e al 2,8% entro il 2040.

A quel punto la portata dell'economia cinese peserà più di una volta e mezza quella degli Stati Uniti. Chiave di volta di questa crescita sono e saranno, nel prossimo decennio, i progetti avviati nelle economie dei mercati legati alla Belt&Road Initiative, come ha valutao un altro autorevole centro di ricerca inglese, Il Cetre for Economics and Business Research (Cebr) di Londra, 25 anni si storia allespalle e una lunga lista di prestigiose istituzioni tra i clienti.

In un suo recente report, intitolato Fron Silk Road to Silicon Road, che sottoline a come la connettività fra i paesi con reti tecnologiche sarà una chiave di volta della crescita, ha riassunto uno studio straordinario riassuminile in un numero. nei prossimi due decenni la Bri dovrebbe imprimere all'economia globale pari a 7 triliardi di dollari l'anno, di cui beneficeranno soprattutto Cina e Stati Uniti, per paradosso, perché è il paese più contrario alla Bri.

In ogni caso  e in attesa delle verifica pratica di questi studi, il governo di Pechino sta intensificando gli stimoli a sostegno della crescita economica, mettendo in pista investimenti in infrastrutture sul mercato domestico per circa 250 miliardi di dollari, ha calcolato Cebr.

Gli effetti di tali misure dovrebbero contribuire a far progredire l'aumento dei ricavi per le aziende dei settori delle costruzioni, dell'ingegneria e dei beni strutturali.

S&P Global Ratings ha rilevato che gli stimoli arriveranno soprattutto dai governi locali della Repubblica popolare. «E' probabile che i governi locali cinesi mettano in atto piu' iniziative a sostegno del consumo, compreso un ulteriore allentamento delle restrizioni sull'acquisto di automobili», ha affermato Claire Yuan, analista del credito dell'agenzia.  Le vendite di veicoli, misurate dal volume delle vendite al dettaglio, sono diminuite dell'8,9% su base annua nei primi otto mesi dell'anno.

La crescita degli investimenti nelle infrastrutture è stata del 4,2% dall'inizio dell'anno, un livello che l'agenzia americana giudica relativamente debole. per questo il Governo centrale ha esortato le autorità locali ad utilizzare rapidamente nuove quote obbligazionarie per potenziare le infrastrutture investimento.

In questo scenario si inserisce il dato sulla spesa corrente del Governo cinese che è diminuito ad agosto per la prima volta da sette mesi, suggerendo che Pechino potrebbe esaurire presto la potenza di fuoco fiscale per stabilizzare la crescita economica.

La spesa fiscale totale e' scivolata dello 0,2% rispetto allo scorso anno, dopo essere aumentata del 3,5% a luglio, secondo quanto emerso dai dati del Ministero delle Finanze. Le entrate fiscali sono inoltre aumentate del 3,3% il mese scorso, dopo essere cresciute dell'1,8% a luglio.

Per contrastare l'impatto delle crescenti tensioni commerciali e alimentare la debole domanda interna, i funzionari hanno anticipato le spese quest'anno per incoraggiare una crescita economica costante. Questi sforzi includevano il progresso dell'emissione di titoli di Stato locali e l'accelerazione della spesa per progetti pubblici. La spesa fiscale e' infatti cresciuta del 10% nella prima meta' dell'anno.



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