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Politica

La Ue apre un dossier contro la Cina sui dispositivi medici

Un'indagine della Commissione avviata il 24 aprile scorso avrebbe rilevato che le gare di appalto in Cina per le forniture di dispositivi medici sono state discriminatorie nei confronti dei produttori europei. In Europa d'altra parte lo stesso mercato medicale ha registrato i raddoppio delle esportazioni cinesi negli ultimi anni


14/01/2025 16:10

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
Maros Sefcovic, commissario per il Commercio e la sicurezza economica della Commissione europea

Si apre un nuovo capitolo nel contenzioso tra Unione europea e Cina. La Commissione europea sta, infatti, valutando le misure da adottare per ripristinare condizioni di parità tra Ue e Cina contro la continua discriminazione nei confronti dei dispositivi medici europei nel mercato degli appalti pubblici cinese.

Oggi sono stati pubblicati dalla Commissione i principali risultati della prima indagine condotta nell'ambito dello Strumento per gli appalti internazionali (Ipi) dell'Ue avviata il 24 aprile scorso in risposta alle misure e alle pratiche nel mercato cinese degli appalti di dispositivi medici. L'indagine presenterebbe prove evidenti secondo cui la Cina limita in modo ingiusto e discriminatorio l'accesso dei produttori di dispositivi medici dell'Ue ai propri appalti pubblici.

L'Ue rimane impegnata a coinvolgere la Cina in un dialogo costruttivo volto ad affrontare ed eliminare le misure discriminatorie. Tuttavia, in assenza di una soluzione accettabile, la Commissione valuterà attentamente la possibilità di adottare misure. Se dovesse ritenere che tali misure siano nell'interesse dell'Ue, potrebbero introdurre restrizioni o escludere gli offerenti cinesi dai contratti governativi nell'Ue.

«La Commissione europea desidera fortemente mantenere relazioni commerciali aperte, eque e reciprocamente vantaggiose con la Cina, anche per quanto riguarda gli appalti pubblici. Tuttavia, l'apertura deve essere reciproca: i contratti governativi nell'Ue sono aperti ai Paesi extra-Ue e ci aspettiamo che gli altri Paesi trattino le nostre aziende con la stessa correttezza», ha dichiarato Maros Sefcovic, slovacco, commisario per il Commercio e la Sicurezza economica.

«Abbiamo scoperto che la Cina sta discriminando i produttori di dispositivi medici dell'Ue nelle gare d'appalto pubbliche e, mentre continuiamo a dare priorità al dialogo come primo passo per trovare soluzioni, siamo pronti a intraprendere azioni decisive per difendere la parità di condizioni e sostenere una concorrenza leale", ha proseguito Sefcovic.

Secondo la relazione la Cina ha messo in atto diverse forme di discriminazione diretta e indiretta contro i dispositivi medici e i fornitori dell'Unione, con conseguente grave e ricorrente compromissione del loro accesso al mercato in tutto il territorio cinese. Questa discriminazione riguarda tutte le categorie di dispositivi medici. Il mercato degli appalti pubblici dell'Ue è uno dei più grandi e accessibili al mondo. Inoltre, le esportazioni cinesi di dispositivi medici verso l'Unione hanno registrato un'impennata di oltre il 100% tra il 2015 e il 2023, dimostrando l'apertura complessiva del mercato dell'Ue.

L'International Procurement Instrument è entrato in vigore il 29 agosto 2022 ed è nato per ripristinare l'equilibrio delle opportunità per le aziende dell'Ue che presentano offerte al di fuori dell'Unione e promuovere un accesso aperto ed equo ai mercati degli appalti pubblici in tutto il mondo. Qualsiasi misura adottata nell'ambito dell'Ipi deve essere specifica e basata sui principi di proporzionalità ed efficienza, tenendo conto di eventuali problemi di approvvigionamento.

L'obiettivo principale è incoraggiare l'apertura reciproca dei mercati degli appalti pubblici agli operatori economici dell'Ue e alle forniture europee. (riproduzione riservata)


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