Record delle esportazioni italiane in Cina: l'Italia ha fatto meglio di tutti i paesi occidentali nei primi 5 mesi di quest'anno e anche dei paesi più vicini al Dragone, far cui quelli dell'alleanza Asean, il Giappone e l'Australia. Il dato emerge dalla contabilità mensile delle dogane cinesi che ieri hanno comunicato i flussi registrati in maggio e da gennaio a maggio.
L'Italia con una crescita su base annua del 74% ha staccato gli Stati Uniti, il cui export verso la Cina è salito del 60%, la Francia (+53%) e la Germania (+34%), un dato sorprendentemente basso e al di sotto della media dei paesi europei che si è attestata al 40%.
Il dato dell'Italia conferma, nelle dimensioni, un trend che aveva incominciato a manifestarsi a febbraio e che per ora non pare perdere di velocità. Ovviamente tutti i dati risentono del basso livello di flussi che si era verificato nel 2020, a causa dei ripetuti blocchi e limitazioni dovute alla pandemia, ma ugualmente il rimbalzo appare più consistente delle previsioni.
Nel solo mese di maggio l'export italiano in Cina è quasi raddoppiato (+91%), mentre per gli Stati Uniti l'incremento è stato del 40% e per la Germania del 47%
Un secondo dato significativo emerge dai dati delle dogane cinesi ed è il confronto con la situazione pre-pandemia. Rispetto al 2018, nel periodo gennaio-maggio, l'export italiano è cresciuto del 45%, anche qui la percentuale più alto tra i paesi occidentali, con gli Stati Uniti che hanno segnato un minimo storico (+4,5%) e la media dell'export UE verso il Dragone al 26% con la Germania al +13%. Solo la Francia si è avvicinata alla performance dell'Italia con un +36%.
In valori assoluti le distanze con la Germania restano consistenti: in cinque mesi l'industria tedesca ha esportato in Cina per circa 495 miliardi di dollari contro i 12,5 dell'Italia e i 15 miliardi della Francia. Nel complesso l'Unione Europea ha esportato in Cina per 127 miliardi contro i 73 miliardi degli Stati Uniti e i 150 miliardi dei paesi Asean, fra cui Vietnam, Filippine, Tailandia, Indonesia.
Nel complesso l'economia del Dragone continua a mostrare tutta la sua forza nell'alimentare gli scambi internazionali. Nei cinque mesi la Cina ha importato beni e servizi per poco più di un triliardo di dollari in crescita del 35% su base annua, e ha esportato per 1.237 miliardi di dollari in crescita del 40% sull'anno scorso e del 30% sul 2018.
Ora bisognerà attendere un'analisi disaggregata di questi dati per capire quali sono i trend di settore e di prodotto per il made in Italy. Su questo fronte le dogane cinesi non aiutano e dovrà fare luce l'Istat con l'aiuto dell'ufficio di Pechino dell'Ice. (riproduzione riservata)