Al momento il governo conferma il blocco dei voli tra Cina e Italia. I collegamenti «resteranno chiusi così come previsto dall'ordinanza firmata dal ministro il 31 gennaio 2020», fa sapere il ministero della Sanità al termine della riunione della task force sul Coronavirus. «Si continuerà a lavorare per implementare le misure già attivate nelle ultime settimane», aggiunge ancora la nota. Un punto fermo quindi rispetto alle indiscrezioni sulla possibileripresa dei voli.
«Continuiamo a lavorare perché le misure di prevenzione siano alte. Per questo stiamo continuando a rafforzare i controlli con scanner termici negli aeroporti e nei porti. I collegamenti aerei diretti con la Cina sono e restano chiusi», ha poi ribadito il ministro Roberto Speranza.
A generare aspettative alcune dichiarazioni del viceministro degli Esteri cinese, Qin Gang. Dopo un colloquio con l'ambasciatore italiano a Pechino, Luca Ferrari, è infatti trapelata l'ipotesi di una ripresa "in via temporanea" di alcuni voli, così da permettere ai cinesi che voglio partire di poterlo fare.
Lo stop è stato deciso in modo unilaterale dal governo a stretto giro dalla conferma dei primi due casi di coronavirus in Italia, due turisti cinesi ora ricoverati all'ospedale Spallanzani di Roma. «La decisione unilaterale dell'Italia di fermare i voli senza aver prima contattato la Cina ha comportato gravi disagi per i viaggiatori di entrambi i paesi, con molti cittadini cinesi ancora bloccati in Italia», ha aggiunto la nota.
Pechino non ha nascoto l'insoddisfazione per le restrizioni, esortando quindi Roma a rivedere le sue decisioni. Posizione che trova sostegno nella comunità d'affari italiana in Cina. A esprimersi ufficialmente è stata in settimana la Camera di commercio italiana in Cina, paventando ripercussioni nei rapporti bilaterali una volta che la situazione nella Repubblica popolare sarà tornata alla normalità.
Intanto l'Istituto Superiore di Sanità ha confermato il terzo caso coronavirus nella penisola il primo su un italiano. Si tratta di uno dei 56 rimpatriati da Wuhan e messo in quarantena nella città militare della Cecchignola. (riproduzione riservata)