Slitta il vertice di settembre tra Unione europea e Cina che avrebbe dovuto segnare una svolta per arrivare a un accordo bilaterale sugli investimenti. L'emergenza sanitaria ha però costretto le parti a prendere tempo, ha spiegato il governo tedesco, motivando lo slittamento a data da destinarsi. L'incontro sarebbe stato il primo vertice tra la leadership cinese e tutti i leader nazionali dell'Ue ed era considerato come un momento critico per testare se l'Europa e la Cina sarebbero riuscite a superare le tensioni commerciali e ad approfondire la cooperazione su altre questioni.
Ieri la cancelliera Angela Merkel, ha parlato con il presidente cinese Xi Jinping e con il presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, per discutere della situazione. I diplomatici tedeschi avevano ipotizzato che il vertice avrebbe comunque potuto tenersi in videoconferenza ammettendo però che sarebbe stato meno produttivo.
Al momento non è stata fissata una nuova data per l'incontro ma la dichiarazione afferma che i tre leader hanno sottolineato l'importanza di tenerlo. Probabile che sia Bruxelles sia Pechino intendano attendere l'esito delle elezioni statunitensi di novembre. Non è quindi eslcuso che l'appuntamento venga rinviato a dicembre o altrimenti direttamente al 2021. La decisione di rinviare il vertice arriva in un momento di crescenti tensioni tra Europa e Cina e di intensificazione delle tensioni tra Washington e Pechino.
Funzionari europei affermano di non voler essere coinvolti nelle tensioni tra Stati Uniti e Cina e hanno sottolineato l'importanza del dialogo con Pechino e di evitare scontri aperti. Un incontro separato tra alti funzionari cinesi e dell'Ue, rinviato in primavera, dovrebbe aver luogo in videoconferenza questo mese. L'Unione Europea inoltre ha condannato le recenti mosse della Cina su Hong Kong e non sono mancate diffidenze e accuse sulla gestione dell'emergenza sanitaria.
L'appuntamento avrebbe dovuto essere l'occasione per strappare a Pechino impegni sulla reciprocità di cui vorrebbero beneficiare le aziende europee nella Repubblica popolare. (riproduzione riservata)