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Politica

Nuovo taglio ai tassi bancari della People bank of China

Sono al minimo storico, dopo la mossa di oggi, ma secondo gli analisti c'è spazio per un'ulteriore discesa. La crescita nel 2020 potrebbe non superare il 2,5%, il livello più basso degli ultimi 50 anni. La PboC ha iniettato altri 43 miliardi di dollari per sostenere l'economia colpita dalla pandemia


15/04/2020 11:03

di Elena Dal Maso - Class Editori

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Yi Gang, governatore della People Bank of China

Oggi la banca centrale cinese ha tagliato uno dei tassi chiave al minimo storico, riducendo nel contempo di 28 miliardi di dollari la quantità che le banche devono detenere come riserva mentre la pandemia da coronavirus ha frenato la crescita del Paese. 

Le due mosse combinate iniettano un totale di 43 miliardi di dollari nel sistema finanziario in attesa che venerdì venga pubblicato il dato sul Pil relativo al primo trimestre. 

Le attese degli economisti contattati da Reuters sono di un calo del 6,5%: sarebbe la prima contrazione trimestrale registrata dalla seconda più grande economia del mondo in oltre 30 anni, un evento storico. Oltre alla contrazione del primo trimestre, gli analisti prevedono che la crescita del 2020 rallenterà drasticamente al 2,5%, il ritmo più debole in quasi mezzo secolo, dal 6,1% dell'anno scorso.

La doppia mossa della Cina ha tenuto a galla i mercati, caratterizzati da una certa volatilità. Alle ore 7:20 italiane Nikkei, Hang Seng e Shanghai sono tutti attorno alla parità dopo aver viaggiato in negativo nelle ore precedenti. Intanto oggi l'oro ritraccia dello 0,68% a 1.756 dollari per oncia, mentre il petrolio Wti americano, dopo aver perso il 7,5% secco ieri a Wall Street, oggi recupera il 2,14% a 20,51 dollari il barile.

L'accordo dell'Opec+ sui tagli alla produzione non è stato abbastanza incisivo considerate le prospettive di decrescita dell'economia mondiale. L'euro scambia a 1,0976, lo yen sale dello 0,2% a 107,01, la sterlina perde lo 0,17% a 1,2602. Il T bond Usa decennale rende lo 0,74%, mentre i futures sull'S&P500 sono in rosso per lo 0,45%.

La Pboc taglia i prestiti a medio termine (MLF) agli istituti finanziari al 2,95%, il livello più basso dall'introduzione dello strumento di liquidità nel settembre 2014, in calo di 20 punti base dal 3,15% precedente. Il taglio dovrebbe spianare la strada a una riduzione simile al tasso primaro di riferimento sui prestiti (LPR), che sarà annunciato il 20 aprile, per ridurre i costi di finanziamento rivolti alle aziende colpite dalla pandemia. Il taglio è in linea con le aspettative del mercato.

«In generale, l'MLF di un anno è ancora vicino al 3%, il più alto tra tutte le principali economie, fatto che offre lo spazio alla PboC per un ulteriore allentamento se le cose peggiorano», ha spiegato Yun Xiong, gestore di Green Harmony Capital a Hong Kong. 

Alcuni analisti ritengono che la doppia mossa di allentamento della Banca centrale cinese oggi, ovvero l'abbassamento del costo del debito a medio termine lo stesso giorno in cui entra in vigore la prima fase di un taglio mirato del requisito di riserva delle banche (RRR), è un segnale che le autorità stanno intensificando il sostegno prima della pubblicazione di dati economici grigi.

La banca centrale cinese ha dichiarato all'inizio del mese che stava riducendo la quantità di liquidità che le piccole banche devono detenere come riserve per sostenere l'economia, che è stata gravemente scossa dalla crisi del coronavirus.  La prima fase del taglio è entrata in vigore oggi, liberando circa 200 miliardi di yuan (28,37 miliardi) di fondi a lungo termine, ha spiegato la PboC.

Sempre oggi la Cina ha riferito di un calo dei nuovi casi confermati di coronavirus, sebbene un numero crescente di trasmissioni nell'area di Nordest, ai confini con la Russia, sia rimasto fonte di preoccupazione. La provincia di Heilongjiang è diventata una prima linea nella lotta per tenere fuori i casi importati mentre i cittadini cinesi infetti tornano via terra dalla Russia. Pechino ha già chiuso il confine con la Russia a Suifenhe, una città che fa sempre parte della provincia.

Le nuove infezioni che hanno coinvolto viaggiatori provenienti dalla Russia hanno colpito anche altre parti della Cina, come la regione autonoma settentrionale della Mongolia e il centro finanziario di Shanghai. Alcuni dei nuovi casi confermati erano stati asintomatici. Nel frattempo, il numero totale delle persone infettate in Cina ha raggiunto quota 82.295. (riproduzione riservata)
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