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Politica

Palmucci (Enit), il turismo recupererà con reattività

Parla il presidente dell'Ente nazionale per il turismo: L’Italia è in questo momento il Paese maggiormente monitorato e quindi il più controllato. È giusto alzare la soglia d’attenzione ma gli allarmismi non consentono comunque il miglioramento della situazione e le reazioni di alcuni governi stranieri sono esagerate


06/03/2020 11:10

di Andrea Pira - Class Editori

Turismo
Giorgio Palmucci, presidente Enit

Per la filiera turistica nel suo complesso, nella sua componente pubblica e private, è arrivato il momento di manifestare ancora di più comunione di intenti e uniformità di obiettivi. «La congiuntura internazionale che ora sembra critica sono certo porterà fuori nuove energie comuni», dice a colloquio con MF-Milano Finanza il presidente dell’Enit, Giorgio Palmucci, «al momento siamo concentrati sulla gestione della crisi e lavorando per definire azioni rapide da far partire non appena la grande paura sarà passata e concentrandosi soprattutto sul turismo domestico e di prossimità senza comunque dimenticare Paesi come gli Stati Uniti e il Giappone».

Domanda. Presidente, c’è ragione di ritenere l’Italia un Paese a rischio livello 3 come sostiene il dipartimento di Stato Usa?
Risposta. L’Italia è in questo momento il Paese maggiormente monitorato e quindi il più controllato. È giusto alzare la soglia d’attenzione ma gli allarmismi non consentono comunque il miglioramento della situazione e le reazioni di alcuni governi stranieri sono esagerate.

D. Come prevedete sarà la situazione nei prossimi mesi e nella stagione estiva?
R. L’impatto sul turismo sta avvenendo in un momento di affluenza relativamente limitata, eccetto per le località montane e chiaramente per i viaggi business. I principali flussi turistici partiranno dalla Pasqua e dai ponti primaverili, ed è per questo che i membri della filiera turistica, pubblici e privati, devono manifestare una maggiore coesione e uniformità di obiettivi. Potremo recuperare con reattività.

D. Il turismo interno può compensare le perdite di queste settimane?
R. Il turismo, che rappresenta il 13% del pil, è un cardine imprescindibile della società e dell’economia. E ripartirà ancora più saldo di prima con nuove energie e proposte e sono sicuro che il turismo domestico compenserà in parte le perdite ma soprattutto darà segnali di fiducia ai turisti stranieri.

D. Che strategie state adottando per uscire dalla fase di stress del settore?
R. L’attuale fase transitoria ci impone, quale Agenzia nazionale del turismo, di attivare un monitoraggio scrupoloso per aggregare tutti i dati provenienti dagli operatori del settore a livello internazionale e dalle sedi Enit nel mondo nonché dai tour operator e dagli aeroporti, così da avere un quadro completo e dettagliato e poter definire delle strategie post crisi. (riproduzione riservata)


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