MENU
Politica

Sanità, in aumento le patologie dei ricchi tra i nuovi cinesi inurbati

La situazione della sanità pubblica, il crescente indebitamento dei privati per acquisti immobiliari e delle amministrazioni locali, a fronte di una carenza di servizi per i cinesi che hanno scelto di trasferirsi in città, potrebbero mettere a rischio i benefici sul piano economico generale derivati dalla firma dell'accordo con gli Usa sui dazi. Intanto nel manifatturiero si avvertono tensioni sulla liquidità delle imprese


15/01/2020 15:46

di Marco Leporati*

shen
Nuove costruzioni a Shenzhen

È incominciato il conto alla rovescia per la celebrazione del Capodanno cinese il 25 gennaio. Dal 18 si fermeranno le fabbriche, le società di autotrasporto e inizierà la grande transumanza che vedrà coinvolte 450 milioni di persone.

Alla vigilia di questa scadenza, che ferma la Cina per un paio di settimane, la firma di oggi del nuovo accordo tra Stati Uniti e Cina dovrebbe limitare i danni causati lo scorso anno dalla guerra dei dazi e offrire un nuovo impulso economico a partire dal mese di marzo.

Ma vincoli ed opportunità che si presenteranno a breve e medio termine saranno condizionati anche da fattore esogeni a questi due Paesi che detengono il 40% del commercio mondiale.

In Cina quello che si percepisce  a partire dagli ultimi mesi del 2019, effetto che si è prolungato in questi primi giorni di gennaio, è una carenza generale di liquidità per le aziende soprattutto nel settore manufatturiero, in particolare nell’automotive e nel real estate, tanto che i termini di credito per l’effettuazione di pagamenti si sono dilatati oltre i 90 giorni e ha preso piede il bank draft, strumento analogo alla vecchia cambiale, con tempi di incasso da tre mesi ad un anno e sconto dell’interesse se il pagamento viene anticipato. L’interesse bancario su base annua è al momento tra il 4,5% e 4,9%.

Diversa situazione per le aziende che appartengono al settore dell’A.I. o delle tecnologie avanzate per le quali vi sono finanziamenti da parte dello Stato e facilitazioni per l’accensione di linee di credito.

Questa situazione sui pagamenti delle aziende contrasta con i dati macro della crescita e dei consumi interni. Il risultato finale del pil 2019, cresciuto su base annua del 6,1, è stato ritenuto soddisfacente dal governo tenendo presente che anche il 2020 non presenterà elementi di novità con una stima di crescita dell’economia globale del 2,5% rispetto al 2,4 dello scorso anno. Questo ritmo di crescita dell'economia ha fatto sì che il numero di persone considerate in povertà sia stato ridotto quasi totalmente, nella Cina di oggi.

I consumi, nel 2019, sono cresciuti intorno all’8% e addirittura sono saliti del 13,6% su base annua quyelli di beni di lusso, le cui vendite anche anche quest'anno dovrebbero salire del 10,5%. I maggiori consumatori sono i giovani millenials e la generazione Z che si rivolgono ai premium brand che, grazie alla riduzione progressiva dei dazi in importazione, valgono il 27% delle vendite totali.

Anche il  turismo, sia domestico che internazionale, dovrebbe confermare un trend positivo.

Cinonostante alcuni aspetti della vita sociale della popolazione cinese presentano delle contraddizioni, al momento difficilmente sanabili, in rapporto al contesto sociale.

La rapida urbanizzazione è stata in questa ultima decade il fenomeno collettivo più evidente e consistentente che ha coinvolto, alla fine dello scorso anno, il 60% della popolazione totale, percentuale che dovrebbe salire al 70% entro il 2035. Nel 1978 abitava in città solo il 18% della popolazione. 

Tuttavia un terzo della categoria degli urban resident vive ancora una vita rurale: si tratta circa di 30 milioni di persone su di una popolazione di 101 milioni.

Il 90% di questa categoria di agricoltori urbani possiede ancora un agricultural hukou, cioè il documento dalla copertina rossa che definisce lo status del cittadino cinese, da cui dipendono i crediti per il welfare ed i servizi sociali a cui ha diritto. Oltre a questa specifica categoria anche gli altri migranti non beneficiano di un trattamento paritetico con i residenti urbani originari ed è per questa ragione che Pechino a fine dicembre  ha reso noto le nuove disposizioni di equiparazione dei servizi per coloro che vivono in città inferiori ai tre milioni di abitanti. Le città di riferimento sono quelle di seconda e terza fascia.

A fronte del massiccio inurbamento i governi locali dovranno, anche in virtù delle nuove normative, porre attenzione alla realizzazioni di strutture sociali per permettere una integrazione complessiva. D'altra parte l'alto tasso di indebitamento dei bilanci locali non lascia spazio a grandi iniziative a medio termine. Al debito delle amministrazioni locali si aggiunge quello privato per gli acquisti immobiliari, cresciuto fino a rappresentare il 54% del pil, rispetto al 38,5% del 2014, secondo i dati del Fondo Monetario internazionale.

La vita dei nuovi inurbati, con o senza agricultural hukou, sarà fortemente condizionata nel nuovo anno del Topo da tre variabili: l’andamento economico, l’ambiente dove si vive e lo stato di salute e non da ultimo, la nuova possibile insorgenza di una forma di polmonite virale, simile alla Sars  del 2003 con differente origine nel ceppo del coronavirus che pare sia stato già identificato e comunicato alla Organizzazione Mondiale della Sanità ma che ha provocato il primo decesso a Wuhan, una delle città di seconda fascia nella provincia centrale dell’Hubei.

Se per l'andamento economico le previsioni parlano di stabilità, per quanto concerne la situazione sanitaria aumentano le proccupazioni per incipienti patologie, la cui diffusione era stata documentata in occasione della fiera del farmaceutico del giugno scorso. 

Dai dati raccolti ad un recente congresso di cardiologia tenutosi a Shenzhen nel novembre scorso, risulta che il numero di persone soggette a malattie cardiovascolari è calcolato in circa 245 milioni, un numero che dovrebbe del 50% nei prossimi dieci anni per una popolazione che varia dai 35 agli 84 anni.

A questi vanno aggiunti 200 milioni con un livello di lipidi nel sangue oltre la norma, 240 milioni in sovrappeso od obesi, 300 milioni di fumatori e 90 milioni con diabete.

L’ultima considerazione è relativa alla popolazione oltre i 65 anni che nel 2017  rappresentava  l’11,4% rispetto al al 10,8% dell’anno precedente, popolazione più a rischio per le patologie sopraccitate.

Se questa è la rappresentazione di una società in profondo cambiamento la stessa non può essere indipendente dai nuovi stili di vita e dall’ ambiente circostante: questo è il mantra che rimane valido anche per altri Paesi e continenti ma, come si chiede Amitav Ghosh : “ ..perchè dunque una così strenua resistenza ad affrontare il cambiamento climatico?” ( La grande cecità, pag 17).

* managing director a Shanghai di Savino Del Bene, azienda di trasporti internazionali e logistica. Vive e lavora in Cina da oltre 25 anni

 

 


Chiudi finestra
Accedi