«Rimango cauto»: dice il ceo di Jp Morgan Jamie Dimon rispetto all’inflazione e alle prospettive dell’economia, in un’intervista alla Cnbc al 20th Global China Summit organizzato dalla banca d’investimenti a Shanghai.
Riflettendo sui recenti andamenti dei mercati azionari e obbligazionari, Dimon ha espresso un’incertezza che, secondo lui, continua a pervadere lo scenario economico: «Penso che l’inflazione potrebbe salire e che il mondo non sia ben preparato per questo», afferma il ceo. «La probabilità che l’inflazione rimanga a livelli elevati è più alta di quello che si pensi, soprattutto perché c’è ancora un enorme stimolo fiscale in circolo nel sistema che sta sostenendo questi livelli di liquidità e i prezzi di certi asset».
Questa incertezza si estende anche al comportamento della Federal Reserve, che nell’ultimo anno ha comunicato diverse intenzioni rispetto ai possibili tagli dei tassi d’interesse. Le previsioni sull’inflazione e gli annunci sui tassi da parte della Fed «sono state completamente sbagliate quasi tutte le volte – perché dovremmo credere che questa volta saranno corrette?», dice Dimond.
«Le previsioni della Fed sul Federal funds rate le utilizziamo», spiega il ceo, «ma so che non sono corrette al 100%. A qualsiasi punto critico dell’economia, le persone hanno sempre pensato che le cose sarebbero andate in un modo, e invece due anni dopo si è rivelato che avevano torto».
Secondo Dimon, per l’economia statunitense «il peggiore scenario possibile è quello della stagflazione», ovvero un periodo di inflazione in aumento, che coincide con un rallentamento della crescita economica e dei livelli di disoccupazione persistentemente alti. «Ciò comporta tassi d’interesse più alti, una probabilità elevata di recessione e un calo nei ricavi delle imprese. Penso che le probabilità di questo scenario siano più alte di quanto siamo disposti a pensare», ha concluso.
Dimon ha riunito a Shanghai per l'evento di due giorni, 23 e 24 maggio, oltre 2.500 delegati da tutto il mondo, tra cui alcuni esponenti di spicco del business globale, tra cui Bill Gates, per discutere i temi chiave che stanno plasmando il panorama degli investimenti in Cina e oltre. Il vertice è l'evento principale del settore in questo mercato e il 2024 segna il 20° anno consecutivo di connessione della comunità globale degli investimenti con il mercato cinese. Quest'anno cade, tuttavia, in un momento particolarmente delicato dell'economia cinese e dei rapporti bilaterali tra le due grandi potenze.
Un segnale inequivocabile di queste difficoltà viene dal settore immobiliare in Cina dove nonostante il forte impegno finanziario del governo centrale per ridare slancio al settore e salvaguardare i risparmi dei cinesi investiti in abitazioni, non si vedono segnali di ripresa.
«Il drastico calo delle vendite di nuove case e delle nuove costruzioni le ha portate al di sotto delle nostre stime dei volumi fondamentali previsti a lungo termine e non vi è alcun segno di stabilizzazione, nonostante l'ultimo ciclo di allentamento delle politiche abitative da agosto," ha sottolineato recentemente Haibin Zhu, Chief China Economist e responsabile della Greater China Economic Research di J.P. Morgan.
«Le sfide nel mercato immobiliare provengono sia dal lato della domanda che da quello dell'offerta. Dal lato della domanda, i cambiamenti nei fattori demografici (nuove formazioni di nuclei familiari, tasso di natalità), urbanizzazione, proprietà della casa e scopo degli acquisti suggeriscono tutti che la domanda di nuove case è stata e continuerà a essere in calo, con la domanda di aggiornamenti delle abitazioni che sostituisce gradualmente la domanda di nuove case», è l'analisi di Zhu, «la domanda è anche più debole nel breve termine a causa delle aspettative inferiori su reddito e prezzi delle case, insieme alle preoccupazioni sulla consegna delle case. Dal lato dell'offerta, le difficoltà di finanziamento per i promotori immobiliari privati rimangono un ostacolo importante e l'elevato volume di case in costruzione richiederà diversi anni per tornare a un livello normale».
«Pertanto, ci aspettiamo che l'attività del mercato immobiliare continui a diminuire nel 2024. In altre parole, la probabilità che il mercato immobiliare tocchi il fondo nel 2024 è relativamente bassa,» ha scritto Zhu. (riproduzione riservata)