La massima "qualcuno si arricchirà per primo" lanciata da Deng Xiaoping non è più valida. Nella sua prima uscita ufficiale dopo settimane di silenzio il presidente cinese, Xi Jinping, ha promesso una stretta su redditi elevati. Dopo aver consentito ad alcuni di diventare ricchi prima di altri, ora la priorità è garantire prosperità per tutti. Un messaggio che sembra rivolto alle grandi società private della Repubblica popolare e in particolare ai miliardari del comparto tecnologico, da mesi nel mirino del governo di Pechino.
Xi ha parlato in occasione della Commissione per gli affari economici e finanziari del Partito comunista. L'appuntamento è stata la prima riunione presieduta da Xi dalla fine di luglio. In agosto la dirigenza è infatti solita andare in villeggiatura nella località di Beidaihe, dove in un clima informale i leader del Partito decidono la linea politica.
Secondo i media di stato cinesi ripresi dal Financial Times, Xi ha sottolineato la necessità di "regolare i redditi eccessivamente elevati e di incoraggiare i gruppi e le imprese ad alto reddito a restituire di più alla società". Un ammonimento quindi per i grandi colossi. La redistribuzione è diventato uno degli imperativi della politica economica di Pechino. In questa direzione vanno letta anche le recenti misure per contenere il mercato delle lezioni private, una delle fonti di spesa più consistenti per le famiglie, e la stretta sul mercato immobiliare.
I miliardari cinesi sono sotto pressione da novembre scorso, quando la prevista quotazione di Ant, braccio fintech del colosso di Jack Ma, fu cancellata dopo che il miliardario ha criticato le autorità finanziarie cinesi. Di recente è toccato invece la società di ride-hailing Didi Chuxing, bacchettata dai funzionari di Pechino per non aver ascoltato i loro avvertimenti di rinviare la sua ipo da 4,4 miliardi di dollari a Wall Street. E ancora la stretta sul fiorente mercato delle lezioni private, duramente criticato da Xi, ha causato una pioggia di vendite sui titoli cinesi quotati a New York.
Risale invece allo scorso aprile l'ingresso dell'agenzia nazionale per il cyberspazio, attraverso la partecipata WangTouZhogWen, in una controllata di ByteDance, società che controlla Tik Tok, con una quota dell’1% e un posto nel cda. Il concetto di prosperità comune "è diventato l'obiettivo principale della politica cinese", spiega Carol Liao, economista per la Cina di Pimco, "questo è stato il motore principale dietro le recenti modifiche normative". Nella pratica le indicazioni arrivate dalla riunione potrebbero tradursi in imposte patrimoniali e sul capital gain, nell’adeguamento dei salari nel settore pubblico, in incentivi alle attività filantropiche.
A questo punto, sottolinea ancora Liao, è invece improbabile che a breve possano essere allentate le restrizioni al mercato immobiliare. Al contrario non è da escludere una nuova stretta sulle piattaforme online. "Mentre il governo continuerà a sostenere lo sviluppo tecnologico, il focus principale sarà la tecnologia hardcore in aree strategicamente importanti: tra cui AI, semiconduttori, automazione, produzione di fascia alta, nuova energia, sicurezza nazionale", conclude Liao. (riproduzione riservata)