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Politica

TikTok, in Cina solo 40 minuti al giorno per i minori di 14 anni

La "modalità giovani" della app consentirà l'accesso agli utenti sotto i 14 anni solo tre le 6 e le 22. I genitori sono stati invitati a controllare che l'iscrizione all'app avvenga segnalando l'età giusta. Il provvedimento è stato imposto a ByteDance, che gestisce l'app, dalle nuove norme restrittive del governo che limitano anche il tempo di accesso ai videogiochi


20/09/2021 11:40

di Pier Paolo Albricci - Class Editori

settimanale
L'app Douyin di Bythedance

ByteDance, la casa madre della popolare app di video brevi TikTok, limiterà l'accesso a Douyin, la versione cinese dell'app, a 40 minuti al giorno per gli utenti di età inferiore ai 14 anni, per ridurre il tempo trascorso davanti allo schermo dai più giovani.

La "modalità giovani" di Douyin, che fa seguito all'imposizione dei nuovi limiti di accesso dei giovani cinesi ai videogiochi online del governo, permetterà ai minori di 14 anni di utilizzare l'app esclusivamente tra le 6 e le 22. Al di fuori di tali orari la piattaforma diventerà inaccessibile per tutti gli utenti di quella fascia d'età.

Douyin aveva introdotto alcune di queste funzionalità già nel 2018, ma su base facoltativa. Adesso, invece, le misure si applicheranno a tutti gli utenti registrati con i loro veri nomi e che hanno meno di 14 anni.

La società ha spiegato che le misure obbligatorie sono state progettate per proteggere gli utenti più giovani da contenuti dannosi. In questo senso, i "fino a 40 minuti al giorno" di Douyin per gli utenti più giovani serviranno d'ora in poi ad accedere a contenuti più educativi come esperimenti scientifici, mostre di musei e lezioni di storia.

Per favorire inoltre l'implementazione di tale misura, Douyin ha chiesto ai genitori di registrare i bambini con il loro vero nome ed età.

Le nuove restrizioni arrivano mentre il governo cinese cerca di tenere a freno le più grandi società Internet, accusandole di aver violato le norme antitrust, sulla sicurezza dei dati e sul lavoro.

Allo stesso tempo, il Partito Comunista si è sempre più presentato come educatore delle giovani generazioni, sottolineando la necessità di reprimere quella che definisce un'ossessione per la malsana cultura delle celebrità.

A giugno, Pechino ha rivisto la legge sulla protezione dei minori, che impone ai fornitori di contenuti digitali di implementare strumenti di gestione del tempo, limitare alcune funzionalità e limitare gli acquisti per gli utenti di età inferiore ai 18 anni.

Il mese scorso, la Cina ha emanato nuove severe misure per frenare anche quella che le autorità hanno descritto come la dipendenza dai videogiochi dei giovani, limitando il tempo di gioco a tre ore alla settimana per la maggior parte dell'anno. (riproduzione riservata)


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