A subire il colpo più duro dall'emergenza sanitaria è stata la globalizzazione che ha permesso alla Cina di arrivare a essere la seconda economia al mondo. "Le catene di fornitura sono interconnesse, bisogna uscire da questa crisi insieme", ha spiegato Luca Ferrari, ambasciatore italiano in Cina, partecipando a 'Esperienze da e per la Cina - idee per rilanciare il business', evento organizzato da Class e da China Media Group. "Quello che stiamo vedendo ora in Cina", ha proseguito Ferrari, "è un Paese che si sta rialzando". La Cina ha ricordato "è stato il primo Paese a essere colpito e sta tornando a livelli di produzione pre-crisi".
Ferrari ricorda che entro la fine dell'anno, l'economia del Dragone, dopo il crollo del 6,8% nel primo trimestre, tornerà alla crescita "anche se piccola tra l'1% e il 2%". L'obiettivo "è di tornare a crescere, credo che questo sia importante anche per l'Europa, molti paesi europei hanno delle partite molto importanti da giocare in Cina nella seconda metà dell'anno", ha aggiunto Ferrari. "I paesi Ue devono mettersi al passo. Credo che ci sia decisamente un'opportunità da questa pandemia".
In questo contesto, "l'Italia è stata il primo Paese occidentale a dare un prestito alla Cina. Ora è la Cina che può aiutare l'Italia ma anche l'Italia può ancora aiutare la Cina", ha ricordato l'Edditor in Chief e ceo di Class Editori, Paolo Panerai.
Ad una domanda sul tema della deglobalizzazione, Ferrari ha riposto che "credo che il problema esistesse già prima; penso che in Ue e in Cina la globalizzazione stia andando molto bene. L'Ue deve fare i conti con il fatto che ha bisogno di alcune industrie nel proprio territorio, ma lo sforzo sarà di tornare al sistema globalizzato e con questo tornerà anche il turismo". "La mia presenza qui testimonia eccellenti rapporti tra Cina e Italia", ha concluso, sottolineando che "non penso che l'eccellenza dei nostri rapporti comprometta la posizione dell'Italia nei confronti dell'Ue o quella della Cina nei confronti dell'Asia. La Cina ha i suoi principi ma ci sono anche valori condivisi". (riproduzione riservata)