L'interscambio dell'Italia con la Cina è volato nel mese di marzo, rispetto a un anno fa, in cui era incominciato, in Italia il lockdown. Secondo i dati pubblicati oggi dall'Istat le esportazioni dell'Italia verso il Dragone sono aumentate del 47%, portando a un +43% il dato aggregato per il primo trimestre. Verso i paesi Asean, il raggruppamento di mercati del sud est asiatico, l'aumento è stato del 41%, in marzo.
Il dato Istat è di un 20% inferiore a quello pubblicato recentemente dalle dogane cinesi che assegnava al Made in Italy un +69% in marzo, per via di differenti conteggi che riguardano le caratteristiche delle transazioni (Cif o Fob).
Ancora più marcato appare l'aumento delle importazioni italiane dalla Cina che è stato pari all'89,7% nel mese di marzo, con un incremento complessivo nel trimestre del 20,5%.
«Dai dati di fonte cinese, sia pur non perfettamente comparabili con quelli Istat, si rileva che l'aumento delle importazioni dall'Italia si profila superiore all'incremento medio delle importazioni cinesi dal mondo, con conseguente incremento della quota di mercato italiana che passa dallo 0,95% del primo trimestre 2020 all'1,25% dello stesso periodo del 2021», ha rilevato Gianpaolo Bruno, responsabile di Ice a Pechino, « tra i comparti merceologici ad aver manifestato gli aumenti più consistenti, con tassi di variazione addirittura a tre cifre, vi sono, in particolare, i prodotti della pelletteria, della gioielleria, gli autoveicoli e i prodotti dell'abbigliamento, a testimonianza del robusto incremento della domanda interna cinese rivolta ai beni di consumo».
L'aumento delle esportazioni italiane in Cina è quindi il combinato della forte accelerazione dell'economia del paese asiatico che, nel primo trimestre 2021, ha registrato un'impennata del 18,3% rispetto al primo trimestre 2020, e di un recupero di quote di mercato del Made in Italy, che tra l'altro, secondo alcuni economisti, fra cui Michele Geraci, viene sottostimato, per effetto delle cosiddette triangolazioni tra mercati di destinazione.
Nel complesso, secondo l'Istat, l'export italiano è cresciuto su base annua del 23,1%, con aumenti diffusi tra tutti i raggruppamenti principali di industrie, è particolarmente ampio per beni di consumo durevoli (+59,3%), energia (+38,9%) e beni strumentali (+34,1%). L'import registra una crescita tendenziale ancora più sostenuta (+35%), con forti aumenti per tutti i raggruppamenti; i più marcati riguardano beni di consumo durevoli (+91%), beni strumentali (+44%) e beni intermedi (+40,5%).
La stima del saldo commerciale a marzo 2021 per l'Italia è pari a +4.797 milioni (+5.073 a marzo 2020). Aumenta l'avanzo nell`interscambio di prodotti non energetici (da +7.053 milioni per marzo 2020 a +7.470 milioni per marzo 2021). (riproduzione riservata)