WM Capital distribuirà i kit di analisi covid-19 di Nanjing Vazyme Medical Technology. La società quotata sull'Aim specializzata nel business format franchising, ha ricevuto mandato dalla società cinese con una capacita' di produzione pari a 500.000 kit giornalieri, per la distribuzione in Europa del kit di analisi 2019-nCoV IgG/IgM Detection Kit per la diagnosi del nuovo coronavirus.
Non si tratta di una esclusiva. Il kit ha ricevuto la marcatura CE ed è stato iscritto nella banca dati del ministero della Salute italiano e nelle banche dati di altri Paesi europei: Germania, Regno Unito, Francia, Polonia, Austria, Irlanda.
Il test in questione, spiegano dall'azienda, utilizza la cromatografia immuno colloidale in oro per rilevare la presenza di anticorpi IgG/IgM del Coronavirus nel siero umano, plasma o sangue intero in vitro. La rilevazione degli anticorpi indica una nuova infezione e può, quindi, essere utilizzata nella sua diagnosi precoce. Il test fornisce una risposta sulla presenza o meno degli anticorpi in 10 minuti con specificità e sensibilità superiori al 90%.
"Per agevolare la normale ripresa delle attività in un'ottica di maggiore sicurezza possibile, in linea con le misure adottate fin qui dal governo italiano, abbiamo deciso di commercializzare il kit sierologico per identificare la positività al coronavirus, che sarà disponibile per gli operatori delle strutture sanitarie e socio-sanitarie", ha spiegato Fabio Pasquali, ceo di WM Capital, "Ciò si riflette pienamente nella mission della divisione healthcare di WM Capital di rendere la salute e la prevenzione di facile accesso e alla portata di tutti".
Nel 2019 la società ha registrato un valore della produzione è pari a 1,17 milioni di euro, concentrandosi su "nuove e promettenti" aree di business da affiancare alle attività core e a quelle della divisione healthcare. Il Margine Operativo Lordo (EBITDA) si attesta a 0,37 milioni, in crescita del 289%.
Il margine operativo netto invece positivo per 0,07 milioni, è stato in significativo miglioramento rispetto al 2018 (-0,07 milioni), nonostante un aumento di ammortamenti, svalutazioni (dovute a una valutazione cautelativa sulle tempistiche di incasso dei crediti) e altri accantonamenti. Quanto al risultato ante imposte è stato di 0,04 milioni (riproduzione riservata)