L’università Ca’ Foscari Venezia e il Commissariato dell’Italia per Expo 2020 Dubai hanno concordato di realizzare importanti iniziative in occasione della prossima Esposizione Universale per fare della collaborazione scientifica e accademica tra Europa e Asia una delle leve di rilancio educativo, formativo e culturale dopo la pandemia globale.
Il protocollo d’intesa firmato in questi giorni prevede il rafforzamento della rete di collaborazione tra le Università italiane, con Ca’ Foscari in prima linea, e le Università emiratine, della Cina e di altri paesi asiatici, per riunire a Dubai, al Padiglione Italia, gli studenti di questi atenei insieme agli studenti del Mediterraneo e del Mediterraneo cosiddetto allargato.
“Ca' Foscari è lieta di collaborare con il Commissariato dell’Italia per Expo 2020 Dubai e di contribuire a diffondere la cultura dell’incontro fra Occidente e Oriente, rilanciando la collaborazione scientifica e culturale fra i paesi dell'Europa e dell'Asia e le loro istituzioni", ha spiegato la rettrice Tiziana Lippiello. "La presenza del Padiglione Italia durante l’esposizione sarà l’occasione per rafforzare i temi della cooperazione internazionale e dell'interdisciplinarità, sui quali il nostro Ateneo è da sempre impegnato in prima linea, dal punto di vista sia dell'offerta didattica che dell'attività di ricerca”.
Nel Padiglione Italia si terrà anche una grande rassegna sulle Città dell’Acqua, grazie alla rete globale dei sessanta ‘Musei dell’Acqua’ che, da Venezia a Suzhou in Cina, fanno parte del programma Unesco dedicato a attività di ricerca e attività educative sulla gestione dell’acqua dolce del Pianeta. Anche su questo tema, l’Italia confermerà dunque a Expo 2020 Dubai il proprio ruolo di primo piano nella collaborazione internazionale per la conservazione e valorizzazione del patrimonio naturale e ambientale.
Per Paolo Glisenti, Commissario Generale dell’Italia per Expo 2020 Dubai, “con Ca’ Foscari vogliamo dare ospitalità nel nostro Padiglione ad una rappresentanza della ‘next generation’ euro-asiatica che costituirà un fattore determinante dell’innovazione educativa e formativa dei prossimi anni, affermando il modello della interdisciplinarità e della interculturalità delle competenze e delle professioni del futuro nella profonda trasformazione in atto nella società e dei mercati del lavoro”. (riproduzione riservata)