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Ctrip promuove la Sicilia come meta per il turismo d'elite

La più grande agenzia viaggi online dell'Asia ha firmato un accordo di cooperazione con Sicindustria e Confcommercio Sicilia per portare una clientela d'alto profilo in destinazioni caratteristiche dell'isola, stazioni balneari e spa termali, itinerari d'arte e di storia e percorsi enogastronomici


07/08/2019 10:32

di Mauro Romano - Class Editori

sici

Citrip spinge il turismo cinese verso la Sicilia. La più grande agenzia di viaggi online dell'Asia ieri ha firmato un protocollo d'intesa con Sicindustria e Confcommercio Sicilia, per portare i viaggiatori d'oltre Muraglia sull'isola.

Con oltre 300 milioni di utenti in Cina, Ctrip si impegna a sfruttare le sue piattaforme online e le connessioni con i media per promuovere destinazioni turistiche ed esperienze locali siciliane per una clientela d'alto prifolo. Si parla di stazioni balneari e spa termali,  percorsi enogastronomici,  itinerari d'arte e di storia.

"Nel 2017 i  turisti cinesi hanno contribuito con 258 miliardi di dollari all'economia globale e 150 milioni di turisti cinesi hanno viaggiato all'estero nel 2018",ha spiegato Bo Su, responsabile marketing di Ctrip,  "dai ristoranti agli artigiani locali, tutte le aree dell'economia siciliana locale trarranno vantaggio dall'essere parte di questa enorme operazione. Con l'avvicinarsi del 2020, Anno del turismo e della cultura Italia-Cina, ci saranno ampie opportunità".

"E' un fatto positivo perchè serve a fare sistema  A seguito della visita di Xi Jinping a Palermo l’interesse nei confronti della Sicilia è aumentato esponenzialmente, con un aumento del 500% del flusso turistico", ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo economico, Michele Geraci, presente alla firma assieme alla Regione Siciliana, rappresentata da Gaetano Armao, assessore regionale dell’Economia e vice-presidente della Regione, e da Manlio Messina, assessore regionale al Turismo, Sport e Spettacolo.

"L'Italia è già una delle destinazioni più popolari per il mercato del turismo 'outbound' cinese, che è sempre più in crescita", ha aggiunto Bo Sun. 

"Dopo l'incontro che si è tenuto qualche mese fa con il Presidente della Cina, si sono aperte per la Sicilia ampie opportunità che hanno già visto importanti sviluppi e che trovano oggi un'ulteriore e concreta possibilità di evoluzione nel settore del turismo. Compito delle istituzioni, sia statali che regionali, è quello di accompagnare il percorso di collaborazione tra Ctrip e la Sicilia e questo intendiamo fare con il Presidente Musumeci e l'Assessore Messina", ha sottolineato Armao. "Le relazioni tra la Sicilia e la Cina non iniziano quest'anno - ha aggiunto il vicepresidente -. Nel 2009 si avviarono alcuni incontri, si firmarono accordi nei settori del turismo e delle infrastrutture. Oggi li riprendiamo e le opportunità sono straordinarie. In questi dieci anni, il settore ha fatto molti passi avanti e oggi la Sicilia è più pronta ad accogliere le proposte che arrivano dai tour operator e dalle imprese cinesi".

Secondo un'indagine del centro studi Cna, nel 2019 il turismo cinese in Italia è destinato a impennarsi, infrangendo il muro dei 6 milioni di presenze, contro i 5 milioni del 2018 e del 2017 e i 4,5 milioni del 2016, anno in cui l'apertura di undici centri per i visti consolari ha facilitato gli ingressi nel nostro Paese. In termini relativi, la crescita delle presenze toccherebbe, di conseguenza, il 20% in un anno e il 33% in tre anni. Il movimento economico generato da questa ondata turistica proveniente dall'Estremo Oriente è previsto raggiunga 1,5 miliardi di euro.

Tra i turisti extra-europei, i cinesi sono quelli che mediamente spendono di più. Dall'analisi degli acquisti tax free emerge uno scontrino pro capite superiore ai 1.000 euro, ovviamente per quanti presentano la richiesta di rimborso prima di lasciare il Paese. Una somma ingente, che incorpora, però, anche un altro fenomeno, quello degli acquisti per interposta persona, sempre più diffusi tra i cinesi venuti in Italia, che importano privatamente prodotti acquistati per conto terzi, ordinati magari attraverso piattaforme digitali dedicate.

Tra i turisti cinesi proprio l'attrazione esercitata dai marchi italiani dell'abbigliamento in particolare, dell'enogastronomia, del design favorisce la forte presenza di donne (60% del totale) e la preponderante giovane età: il 65% conta tra i 20 e i 45 anni.

L'economia locale potrà beneficiare dell’aumento del numero di turisti cinesi di fascia alta che arrivano sull'isola. Secondo i dati del World Travel and Tourism Council, il contributo totale del turismo all'economia italiana nel 2017 è stato di 223,2 miliardi di euro, pari al 13% del PIL, un numero che è tre punti percentuali più alto rispetto alle medie europea e mondiale.

Nel 2017 oltre 3,4 milioni di posti di lavoro, pari al 14,7% dell'occupazione totale del Paese, sono stati generati direttamente e indirettamente dal turismo. I turisti cinesi sono noti per essere tra i viaggiatori internazionali più alto-spendenti, con un consumo medio giornaliero di 930 euro e con picchi di 1600 euro per i più benestanti, che si traduce in un enorme potenziale di sviluppo per le imprese locali.


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