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Relazioni Internazionali

Israele e la Cina sempre più vicine

Per la prima volta negli ultimi 18 anni lo Stato ebraico ha accolto a Gerusalemme un alto responsabile cinese, il vice presidente Wang Qishan


05/11/2018 11:54
Cina e Israele sempre più vicine

Israele e Cina rafforzano i propri legami economici. Per la prima volta negli ultimi 18 anni lo Stato ebraico ha accolto a Gerusalemme un alto responsabile cinese, il vice presidente Wang Qishan che ha partecipato alla quarta riunione della commissione congiunta Cina-Israele sulla cooperazione e l'innovazione. L'incontro segna una nuova tappa nell'avvicinamento economico tra i due paesi che nel 2016 hanno avviato il dialogo su un trattato di libero scambio. Del resto Israele mira a prendere piede nell'enorme mercato cinese di 1,4 miliardi di abitanti. L'anno scorso, durante il viaggio a Pechino del premier israeliano Benjamin Netanyahu, gli accordi hanno facilitato l'esportazione di prodotti caseari israeliani in Cina e permesso ai cinesi di venire a lavorare nel settore delle costruzioni in Israele.

Pechino ha investito negli ultimi anni in Israele 25 miliardi di dollari (21,9 mld di euro, circa). Un gruppo pubblico cinese ha preso il controllo di Tnuva, il più grande gruppo alimentare israeliano, e delle società sono impegnate nella costruzione del tunnel del Mont Carmel e della tramvia di Tel Aviv. E altre imprese cinesi hanno vinto le gare per gestire, per 25 anni, i due porti principali, Haifa e Ashdod. Questa crescita del potere cinese suscita, però, delle preoccupazioni, secondo quanto ha riportato Le Figaro, perchè certi investimenti cinesi potrebbero avere impatto sulla sicurezza nazionale dal momento che Pechino ha relazioni con l'Iran.

Il ministero delle finanze si è opposto all'acquisizione da parte di gruppi cinesi di due dei principali fondi pensione israeliani e l'ex capo del Mossad, Halevy, ha messo in guardia contro i pericoli degli investimenti cinesi nei settori strategici e sulla vendita di conoscenze tecnologiche preziose come i prodotti dell'intelligenza artificiale e della cybertecnologia che possono essere usati a fini politici e militari.


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