Dopo Evergrande, anche gli sviluppatori immobiliari Sunac China Holdings e Modern Land (China) hanno manifestato l'impossibilità a pubblicare i propri risultati finanziari del 2021 entro la scadenza obbligatoria della fine di marzo, pena la sospenzione dal primo aprile delle contrattazioni sul titolo in borsa.
Sunac ha parlato di incertezze dovute a diversi downgrade dei suoi crediti e ai tentativi di estendere la scadenza dei pagamenti dei bond onshore. La società ha dichiarato di aver bisogno di più tempo per completare la procedura di revisione contabile, citando "problemi relativi ai prestiti offshore" derivanti dai recenti downgrade dei rating creditizi della società da parte di società di rating internazionali, nonché dalla proposta di proroga dei termini di pagamento per le obbligazioni nazionali di una unità immobiliare. I downgrade sono arrivati da Fitch Ratings, S&P Global Ratings e Moody's Investors Service, che hanno attribuito la scelta a timori sulla liquidità della società e rischi di rifinanziamento.
La società ha anche rinviato la riunione del consiglio prevista per giovedì. Non ha specificato una data prevista per il rilascio dei suoi risultati annuali.
La banca d'investimenti Nomura ha affermato che, a suo avviso, "l'ancora debole slancio delle vendite di proprietà fisiche sotto i lievi adeguamenti delle politiche del governo e le nuove ondate di casi di Covid-19 nelle principali città della Cina ha portato a gravi pressioni sulle casse di Sunac, nonché a un'erosione della fiducia delle istituzioni finanziarie nell'azienda".
Modern Land (China) ha aggiunto che l'annual report potrebbe non arrivare nemmeno entro la fine di aprile, a causa di cambiamenti nella leadership e dei lockdown in diverse città della Cina dovuti alla politica "zero-Covid" decisa dal governo di Pechino. Nel frattempo, procederà con la ristrutturazione dei bond proposta in precedenza.
La scorsa settimana, il colosso del settore, China Evergrande, aveva annunciato un ritardo nella pubblicazione dei risultati finanziari per la capogruppo e le controllate China Evergrande New Energy Vehicle Group ed Evergrande Property Services Group a causa di "drastici cambiamenti nel contesto in cui opera l'azienda dalla seconda metà dello scorso anno".
Sull'azienda gravano 300 miliardi di dollari di debiti ed è risultata insolvente su alcuni bond internazionali a dicembre. A gennaio ha dichiarato che avrebbe pubblicato un piano di ristrutturazione globale entro sei mesi.
Anche a seguito di queste notizie, ma soprattutto per il lockdown proclamato a Shanghai, le Borse cinesi hanno chiuso le contrattazioni in calo. L'indice Composite della Borsa di Shanghai è sceso dello 0,3%, attestandosi a 3.203,94 punti, e il Composite di Shenzhen dello 0,6% a 2.084,47 punti. L'indice ChiNext di Shenzhen è scivolato dello 0,1% a 2.592,67 punti.
In territorio negativo le case automobilistiche, con Saic Motor che ha perso l'1,3% e Great Wall Motor che ha lasciato sul terreno lo 0,9%. (riproduzione riservata)