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Azienda Energetico

Per difendere ambiente e occupazione, la Cina vara un grande piano di rottamazione

Vi sono coinvolte una decina di province, che assicurano contributi sostanziosi per ogni tonnellata di acciaio di camion, imbarcazioni, treni riciclato con nuovi prodotti alimentati a gas liquido o con batterie. La sfida non è solo per una maggiore sostenibilità ambientale, ma anche una politica per salvare l'occupazione


30/08/2024 11:20

di Marco Leporati*

settimanale
Lo straripamento del Fiume Giallo a Zhengzhou (Henan)

L’Agenzia Internazionale dell’Energia cinese ha comunicato che  nello scorso mese di giugno è stata  superata con le fonti rinnovabili la produzione tradizionale di energia basata su fonti fossili.  Il quantitativo prodotto con gli impianti eolici è stato di 470 milioni di Kw e quello di energia solare  pari a 710 milioni di Kw per un totale di 1,18 miliardi di Kw che ha sorpassato di poco la produzione tradizionale con l’uso del carbone di 1.17 miliardi di Kw.

In aggiunta, a comprova di questo piano energetico, lo State Council ha approvato nell’ultima, recente, seduta la costruzione di cinque progetti con reattori 3 di ultima generazione per l’energia nucleare che ricomprendono undici nuove centrali da aggiungere alle cinquantasei in funzione o in fase di realizzazione.

La produzione di energia nucleare rappresenta allo stato attuale il 4,8% della produzione totale e la previsione con le nuove centrali operative è quella di diminuire di 340 milioni di metri cubi le emissioni di CO2. Rispetto al recente passato sono state anche ridotte le autorizzazioni per la costruzione delle centrali a carbone che avevano avuto una punta elevata con l’importazione di carbone da Russia, Mongolia e da ultimo Australia, alla riapertura delle relazioni commerciali.

Il settore energetico a livello globale è quello che manifesta il più alto livello di criticità in quanto è direttamente connesso sia alla produzione che al consumo per la vita quotidiana sia per l’impatto con il riscaldamento globale.

Il piano energetico cinese prevede, in questa ottica, che il contributo delle energie rinnovabili passi dall’attuale 30% all’88% entro la metà del secolo,  consentendo elevati obiettivi di sostenibilità ambientale ma il mantenimento dei livelli occupazionali e della produzioni di materiali, componenti e prodotti finitii dal momento che il 95% dei pannelli solari a livello mondo è attualmente prodotto in Cina.

L'abbinamento sostenibilità con occupazione-produzione lo si trova in maniera evidente in un provvedimento che coinvolge dieci province nella concesione di incentivi per la rottamazione e il successivo rinnovamento di flotte ferroviarie, camionistiche e marittime. Considerando che i trasporti interni fluviali e marittimi a corto e medio raggio in acque territoriali cinesi sono molto elevati, negli scorsi mesi sono state emanate le linee guida per il revamping delle flotte a condizione che le navi abbiano una vetustà di dieci anni e quelle nuove in cantiere debbano essere alimentate con gas liquido per almeno il 50% del combustibile piuttosto che con metanolo, ammoniaca o batterie al litio.

Come contributo verrà erogato a favore dell’armatore un importo variabile tra 140 e 210 dollari per ogni tonnellata lorda di rottame della vecchia nave da demolire. Questo provvedimento, in vigore sino al 2028, permetterà un migliore impatto ambientale e, dall’altro lato, contribuirà alla produzione di acciaio che in questo momento, con la crisi dell’edilizia, rischia di diventare anch’esso un problema di sovracapacità, essendosi già ridotto il prezzo di vendita sotto il limite dei 100 dollari per tonnellata. 

D'altra parte confidare solo in questo momento sul traino delle esportazioni non è sufficiente tant’è che sono state limitate nuove licenze per nuove acciaierie. Anche per gli autoveicoli per i trasporti commerciali vi sono consistenti contributi sino a 19.000 dollari sufficienti a coprire il 20% del prezzo di un nuovo veicolo alimentato da LNG anche se nel 2023 le vendite di automezzi alimentati a gas liquido avevano rappresentato solo un terzo del totale venduto.

Questa sfida ambientale aggiunge anche una valenza economica ovvero la riduzione dei costi di produzione dovuti ad un efficientamento che permetta di essere competitivi nei mercati internazionali dove oggi e forse domani sarà il terreno dell’agone per la resistenza economica della Cina. Ciò sta a significare che l’export generato da una supply chain ormai consolidata, dovrà farla sempre più da padrone essendo ormai liquidata la teoria della Dual circulation ideata durante il periodo pandemico.

Come nel 1992 le prime fabbriche nel Guandong tentavano le prime esportazioni all’estero attraverso i canali di Hong Kong e sulla scia delle riforme di Deng Xiaoping di cui sono ricorsi qualche giorno fa i centoventi anni della nascita, anche oggi questo dovrà essere il mantra per il futuro della Cina che sta soffrendo il cambiamento climatico e deve mantenere la competitività a livello globale.

Di necessità virtù: dallo scorso 16 luglio sino a qualche giorno fa dal Ministero delle Risorse idriche sono stati registrati 561 straripamenti di fiumi, il 120% in più della media degli anni precedenti senza contare i danni provocati dall’ultimo tifone Gaemi che ha portato come dote 216 miliardi di metri cubi di acqua torrenziale, oltre il 43% del precedente tifone Docksuri del 2023.

Centinaia di milioni di persone nelle dodici province soggette a questi eventi  dove l’intensità delle precipitazioni è stata estrema, hanno dovuto abbandonare le proprie abitazioni e le proprie attività. Ne hanno sofferto le colture riso pronte per il taglio anticipato. Contemporaneamente quattro province sono state colpite dalla siccità. Anche in altre parti del mondo si sono riscontrati fenomeni analoghi ma per la Cina queste catastrofi naturali devono essere eliminate secondo un’atavica teoria politica ed ecco che i piani energetici dovrebbero parzialmente ridurre queste probabilità nel futuro.

Il machine learning, attraverso il supporto dell’AI, dovrebbe rafforzare l’attività predittiva sul fronte disastri, ma di certo al momento questi non sono evitabili. Sfida difficile ma l’inazione cagionerebbe situazioni irreversibili. (riproduzione riservata)

*presidente di Savino del Bene Shanghai Co. Vive e lavora a Shanghai da 30 anni


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