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Azienda Energetico

Sempre più Asia nel futuro del gruppo del gas Pietro Fiorentini

La società vicentina guidata dai fratelli Nardi ha recentemente siglato un accordo con Hududgazta'minot JSC, società dell'Uzbekistan che ha ricevuto il mandato per attuare un progetto di modernizzazione e ricostruzione del sistema di distribuzione del gas. L'accordo prevede la realizzazione di quasi 5.500 stazioni smart per la regolazione e il controllo del gas


08/05/2023 16:58

di Alessandro Bozzi Valenti - Class Editori

settimanale
Cristiano Nardi, presidente del Gruppo Pietro Fiorentini

«Nei prossimi anni puntiamo a crescere nei paesi asiatici, con particolare riguardo a Cina e India - per la crescente necessità di fabbisogno energetico - e negli Stati Uniti e in Canada, due aree in cui le reti andranno rinnovate e digitalizzate: il fatto di essere ben radicati in più nazioni nel mondo ci consente di farci trovare pronti anche di fronte ai cambi di trend, a volte repentini, che possono toccare il nostro settore» ha spiegato Cristiano Nardi, presidente esecutivo del Gruppo Pietro Fiorentini, società vicentina di distribuzione e trasporto del gas naturale, che ha chiuso il 2022 a quota 490 milioni di euro di fatturato, guidato dalla terza generazione della famiglia, i fratelli Cristiano, Mario e Paolo Nardi, nipoti del fondatore, nonno materno.

Il gruppo punta anche sull'Asia centrale, dove ha recentemente siglato un accordo con Hududgazta'minot JSC, società dell'Uzbekistan che ha ricevuto direttamente dal presidente del Paese il mandato per attuare un progetto di modernizzazione e ricostruzione del sistema di distribuzione del gas. L'accordo prevede la realizzazione da parte del Gruppo Pietro Fiorentini di quasi 5.500 stazioni smart per la regolazione e il controllo del gas con la creazione, in parallelo, di un centro per la formazione di ingegneri per la gestione e la manutenzione della nuova rete. 

«Sul fronte delle energie rinnovabili, il biometano e l'idrogeno rappresentano senz'altro le sfide più consistenti dei prossimi anni, per le quali abbiamo già gettato basi importanti. Sul primo fronte, trainato dalle normative Ue che aprono a grandi opportunità, abbiamo già realizzato delle acquisizioni strategiche ed esteso il nostro portfolio di soluzioni. Sul secondo, invece, abbiamo inaugurato a fine dello scorso anno un laboratorio dedicato presso il nostro headquarter, per testare le apparecchiature qui in Italia. L'idrogeno rappresenta una necessità operativa per sfruttare le potenzialità offerte da solare ed eolico e poterlo gestire, nel tempo, rappresenta una grande occasione di crescita» ha aggiunto Cristiano Nardi.

È proprio su questi due filoni che si concentra il nuovo business plan del Gruppo, con orizzonte temporale al 2026, approvato di recente e che prevede, tra l'altro, 150 milioni di euro di investimenti.«La componente di business legata al gas naturale nel tempo ridurrà il suo peso all'interno del nostro business mix, con una corrispondente crescita per gli ambiti legati alle energie rinnovabili e al settore idrico» prosegue Nardi. «Siamo ovviamente soddisfatti del percorso realizzato sino ad oggi, che ha portato l'azienda a sfiorare i 500 milioni di euro di fatturato con una marginalità di 80 milioni di euro».

Una crescita, quella del Gruppo, che porterà anche all'aumento del numero di dipendenti: attualmente sono 2500 nel mondo, ma entro i prossimi tre esercizi cresceranno tra il 25 e il 30%. Un tema, quello dell'organico, che è peraltro supportato da specifici programmi di formazione. Solo nel 2022 le risorse investite in questo campo hanno raggiunto il milione di euro. E a ciò si aggiunge l'Education, tramite le consolidate collaborazioni attivate in particolare con le università di Padova e Milano (Politecnico). (riproduzione riservata)



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