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Azienda Finanza

Ai cinesi di Nuo Capital le macchine per il caffé della Bialetti Industrie

Il fondo di private equity controllato dalla famiglia cinese Pao-Cheng ha rilevato la maggioranza della fabbrica quotata in borsa che produce l'iconico marchio del caffé. Nonostante il buon andamento delle vendite anche nell'ultimo esercizio, la società soffre per tensioni finanziarie. In vista un aumento del capitale


17/04/2025 11:39

di Francesca Gerosa - Class Editori

settimanale
Francesco Ranzoni, presidente di Bialetti

Un altro simbolo del made in Italy passa di mano. Il veicolo creato da Nuo Octagon, società di diritto italiano detenuta per il 50% da Nuo Capital (fondo di private equity controllato dalla famiglia cinese Pao-Cheng) e per l'altro 50% dalla holding Jakyval, ha sottoscritto due contratti per l'acquisto di 121.607.985 azioni, pari al 78,567% del capitale dell'azienda dell'omino con i baffi, specializzata nella produzione di macchine per il caffè.

Il primo accordo riguarda la cessione da parte delle società che fanno capo al presidente di Bialetti, Francesco Ranzoni, di azioni pari al 59% del capitale per 47,3 milioni di euro. Il secondo è relativo al 19,56% del capitale che viene ceduto da Sculptor Ristretto Investment per 5,73 milioni. Il closing è atteso entro giugno (Bialetti è stata assistita da Lazard in qualità di advisor finanziario e Nuo da Vitale&Co in qualità di debt advisor).

«L'ingresso di Nuo rappresenta una leva strategica per rafforzare ulteriormente il brand e consolidarne il posizionamento sui mercati esteri», ha commentato il presidente, Francesco Ranzoni. In seguito Nuo dovrà lanciare un'offerta pubblica di acquisto sulle azioni di Bialetti a un prezzo non inferiore a 0,467 euro per azione. Di riflesso ieri a Piazza Affari l'azione è volata del 61,29% a 0,45 euro.

L'obiettivo finale è il delisting del titolo che ha debuttato in borsa il 27 luglio 2007, giorno in cui ha raggiunto il massimo storico a 2,298 euro. Da questo livello è sempre sceso.

La compravendita si inserisce nell'ambito di un'operazione più ampia legata al rifinanziamento dell'indebitamento di Bialetti. In particolare ci sarà un finanziamento junior di importo massimo pari a 30 milioni che sarà concesso da Illimity Bank e Amco AM e un finanziamento senior da 45 milioni da parte di Banco Bpm insieme a Bper e Banca Ifis. Previsto, infine, un contributo di equity da parte di Nuo per almeno 49,5 milioni. Per quanto riguarda la governance, anche con la nuova proprietà Egidio Cozzi rimarrà ceo di Bialetti.

Lo scorso anno il gruppo ha registrato ricavi pari a 149,5 milioni di euro, in crescita del 5,9% rispetto all’esercizio precedente, realizzato per oltre l'80% in Italia ed Europa, e un ebitda normalizzato pari a Euro 23,1 milioni, in crescita del 20,0%. Il risultato netto, pur rimanendo negativo per Euro 1,1 milioni, mostra un miglioramento per circa Euro 1,1 milioni (risultato negativo di Euro 2,2 milioni al 31 dicembre 2023). Al 31 dicembre 2024, l’Indebitamento finanziario netto si attesta a 114,6 milioni, in aumento rispetto a 108,1 milioni registrati al 31 dicembre 2023. (riproduzione riservata)


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