Luci e ombre per Alibaba nel terzo trimestre dell'anno fiscale con il colosso tech cinese che ha registrato un incremento del fatturato del 10%, mentre l'utile ha osservato un significativo calo in scia al rallentamento dei consumi in Cina e all'aumento delle spese sostenute dalla società per fronteggiare la concorrenza delle rivali.
Il colosso dell'e-commerce cinese ha generato un giro d'affari di 38,07 miliardi di dollari nei tre mesi conclusi il 31 dicembre, mancando le previsioni degli analisti contattati da FactSet a 38,98 miliardi di dollari.
Il segmento e-commerce internazionale ha riportato una crescita delle vendite di circa il 18% rispetto a un anno fa, mentre in Cina il dato ha osservato un incremento di solo il 7% - una performance che Alibaba ha attribuito al rallentamento delle condizioni di mercato e alla concorrenza. Nell'ultimo periodo, la società ha aumentato infatti la spesa per le reti logistiche e altre parti dell'attività per contrastare le rivali.
"I nostri consumatori attivi annuali globali sono cresciuti a un ritmo solido, raggiungendo gli 1,28 miliardi sulla base di un incremento netto trimestrale di 43 milioni", ha affermato il presidente e ceo Daniel Zhang.
Le attività commerciali della società in Cina contavano circa 882 milioni di consumatori attivi annuali alla fine dell'anno, con un aumento trimestrale di circa 20 milioni. La percentuale di nuovi consumatori nelle parti meno sviluppate della Cina è in aumento, ha puntualizzato la società, aggiungendo che intende investire per espandere la presenza del suo ramo logistico nella Cina rurale.
Alibaba ha contabilizzato poi un utile attribuibile agli azionisti ordinari di 3,21 miliardi di dollari, riportando una flessione del 74% su base annua. A pesare sull'ultima riga del conto economico, secondo l'azienda, è stata una svalutazione all'avviamento di 3,95 miliardi di dollari legata al segmento di intrattenimento e digital media. A ciò si è aggiunta inoltre la diminuzione del valore degli investimenti.
L'Eps si è attestato infine a 1,18 dollari, facendo peggio dei 4,47 miliardi usd di un anno fa, mentre l'utile rettificato è risultato pari a 2,65 dollari ad azione, in calo del 23% rispetto al 2020.
A novembre, le vendite di Alibaba durante il festival dello shopping annuale "Single's Day" sono aumentate di appena l'8,5%, il peggior aumento annuale in assoluto da quando l'azienda ha lanciato l'evento promozionale esclusivo nel 2009.
Nello stesso mese, la società ha tagliato le stime sulla crescita dei ricavi al 20%-23% per l'anno fiscale 2022, in calo rispetto alla precedente guidance di maggio in cui aveva previsto un aumento di circa il 30%.
L'emergere di rivali come Pinduoduo e popolari piattaforme come Douyin, l'app sorella di TikTok in Cina, che vendono prodotti attraverso video brevi e live streaming, hanno danneggiato le prospettive di crescita dell'azienda.
Di fronte a tale situazione, Alibaba prevede di reinvestire maggiormente nelle sue attività. La società ha dichiarato lo scorso maggio che avrebbe reinvestito tutti i profitti dell'anno fiscale con fine a marzo superiori a quelli dell'anno prima nel miglioramento delle proprie attività di e-commerce, anche in termini di crescita e coinvolgimento degli utenti, supporto ai commercianti, infrastruttura e logistica.
Tuttavia, una raffica di azioni normative provenienti dalla Cina ha tarpato le ali al gigante dell'e-commerce e alla sua affiliata fintech Ant Group, mentre il fondatore, Jack Ma, ormai si è pressocché ritirato dalle scene.
Ad aprile, Alibaba è stata colpita da una multa record in Cina per quello che le autorità di regolamentazione hanno descritto come abuso di posizione dominante sul mercato. (riproduzione riservata)