Dalla Cina in India fino alla Thailandia. È il trasferimento che sta pian piano pianificando e compiendo Apple. Il colosso di Cupertino è infatti adesso in trattative con alcuni fornitori per produrre MacBook in Thailandia. Un altro tassello che si unisce agli sforzi della società Usa per espandere la sua presenza produttiva oltre la Cina.
Stando a quanto riferito dal quotidiano Nikkei, i fornitori che starebbero partecipando ai colloqui con Apple sarebbe tre. Questi dovrebbero per lo più produrre componenti per i MacBook nei loro stabilimenti in Thailandia, dove già lavorano per altri clienti. Chi siano i tre fornitori non è ancora stato reso noto, ma la società di Tim Cook ha già prodotto in serie i suoi Apple Watch proprio in Thailandia e potrebbe, quindi, sfruttare alcuni di quei contatti.
Già da qualche anno ormai Apple, insieme ai suoi principali fornitori, hanno spostato la produzione lontano dalla Cina, dove i rigidi lockdown causati dal Covid-19 lo scorso anno avevano interrotto la produzione della più grande fabbrica di produzione di iPhone di Foxconn.
Proprio grazie ai suoi fornitori fuori dalla Cina, Apple lo scorso anno ha assemblato iPhone per un valore di oltre 7 miliardi di dollari in India, triplicando di fatto la produzione. La società statunitense ora produce quasi il 7% dei suoi iPhone in India attraverso partner in espansione da Foxconn Technology, Wistron Corp a Pegatro. Un trio, che insieme impiega circa 60 mila lavoratori in India e che produce modelli che vanno dall’iPhone 11 all’ultimo iPhone 14 nel paese.
Questi risultati rappresentano un salto significativo per l’India, che rappresentava circa l’1% degli iPhone del mondo nel 2021. Apple probabilmente cercherà di produrre i prossimi iPhone sia in India sia in Cina nell’autunno del 2023. In questo modo potrebbe arrivare ad assemblare un quarto di tutti i suoi iPhone in India entro il 2025. Proprio la prossima settimana, il gigante Usa aprirà i suoi primi due negozi al dettaglio in India, uno a Mumbai e un altro a Nuova Delhi. L’amministratore delegato, Tim Cook, ha in programma un viaggio per inaugurare personalmente i due negozi, sottolineando la crescente importanza del mercato nel business della società.
La strategia del colosso del tech guarda anche alle tensioni geopolitiche che hanno subito una vera e proprio escalation nell’ultimo periodo. La volontà di spostarsi dalla Cina guarda anche alla necessità di evitare un colpo al suo business a causa delle tensioni politiche e commerciali tra Pechino e Washington.
Ma la Cina non è l’unico ostacolo. Nei primi tre mesi del 2023 il mercato dei computer ha nuovamente subito una frenata. Secondo i dati della società di analisi Idc, il comparto ha perso il 29% pari a 56,9 milioni di unità spedite. A colpire è stato proprio il calo del 40% delle spedizioni di Mac. Secondo gli analisti il mercato è tornato sotto i livelli pre-Covid a causa di una domanda debole, dall'invenduto nei magazzini e da una generalizzata crisi economica. (riproduzione riservata)