Dai dati macroeconomici cinesi emerge un quadro contrastato, con l'immobiliare ancora in affanno. Le vendite al dettaglio, il principale barometro dei consumi, sono cresciute del 5,5% su base annua nel periodo gennaio-febbraio, raggiungendo 8,13 trilioni di yuan (poco più di un trilione di dollari), in rallentamento rispetto al balzo del 7,4% registrato a dicembre, secondo i dati dell'Ufficio nazionale di statistica che ha unito i risultati di gennaio e febbraio per escludere l'impatto delle festività del Capodanno lunare.
La lettura ha battuto il consenso degli economisti che avevano previsto un aumento del 5,2%. Nel solo mese di febbraio, le vendite al dettaglio cinesi sono cresciute dello 0,03% rispetto a gennaio. Gli ultimi dati giungono tra le preoccupazioni per l'aumento del rischio di deflazione in Cina. Sebbene a febbraio i prezzi al consumo siano aumentati per la prima volta in sei mesi, il mese scorso Zhiwei Zhang, presidente e capo economista di Pinpoint Asset Management, ha dichiarato che "e' troppo presto per concludere che la deflazione in Cina sia finita. La domanda interna e' ancora piuttosto debole".
La produzione industriale è aumentata del 7% su base annua nel periodo gennaio-febbraio, in lieve accelerazione rispetto all'incremento del 6,8% registrato a dicembre. La lettura ha battuto il consenso degli economisti che si aspettavano un aumento del 5% a/a e rappresenta il ritmo di espansione più veloce da quasi due anni. In termini di settore, la produzione dell'industria mineraria cinese è aumentata del 2,3% su base annua, dopo il +4,7% di dicembre, mentre quella del settore dei servizi di pubblica utilita' e' cresciuta del 7,9%, piu' velocemente del 7,3% di dicembre.
La produzione dell'industria manifatturiera ha registrato un'espansione del 7,7% nel periodo gennaio-febbraio, con un'accelerazione rispetto al 7,1% precedente. Infine, nel solo mese di febbraio, la produzione industriale cinese è cresciuta dello 0,56% rispetto a gennaio.
Gli investimenti nello sviluppo immobiliare in Cina sono scesi del 9% su base annua a 1,1842 trilioni di yuan (circa 167 miliardi di dollari) nei primi due mesi del 2024, secondo i dati dell'Ufficio di statistica. Gli investimenti nel settore, riferisce Xinhua, hanno mantenuto un trend al ribasso, poiche' anche le vendite di immobili di nuova costruzione sono diminuite del 20,5% rispetto all'anno precedente in termini di superficie, scendendo a 113,69 milioni di metri quadrati nello stesso periodo. In termini di valore, le vendite di immobili di nuova costruzione sono crollate del 29,3% a/a, attestandosi a 1,0566 trilioni di yuan.
I dati cinesi hanno fornito "segnali contrastanti", sottolineano gli economisti di Ing. Le vendite al dettaglio e la produzione industriale sono cresciute, ma "in primo luogo, lo slancio economico complessivo e' rimasto debole nei primi due mesi dell'anno, rendendo necessario un ulteriore stimolo. In secondo luogo, il settore immobiliare continuera' a rappresentare un freno per l'economia quest'anno, e gli altri investimenti dovranno recuperare il ritardo. In terzo luogo, il rallentamento delle vendite al dettaglio ha dimostrato che quest'anno sara' difficile fare affidamento solo sui consumi per raggiungere l'obiettivo di crescita del 5%", concludono gli esperti.
Comunque sia, la Cina è in grado di raggiungere il suo obiettivo di crescita annuale del 5% circa nel 2024 attraverso sforzi maggiori, ha dichiarato una portavoce dell'Ufficio Nazionale di Statistica. Sebbene il quadro rimanga difficile, i fondamentali dell'economia cinese hanno continuato a migliorare e i fattori positivi che guidano la ripresa si stanno accumulando e rafforzando, ha puntualizzato Liu Aihua, portavoce dell'Nbs. Pechino ha registrato un solido inizio d'anno, con la maggior parte degli indicatori che hanno mantenuto un forte slancio, il che ha gettato le basi per la crescita nell'intero 2024.
Liu si aspetta che le politiche di sostegno del governo svolgano un ruolo maggiore nella ripresa economica. Tuttavia, la portavoce ha ammesso che, poiché le instabilità e le incertezze esterne e i problemi interni, come la mancanza di domanda, permangono, le basi della ripresa economica devono ancora essere consolidate. È quindi necessario migliorare ulteriormente l'attuazione delle politiche. (riproduzione riservata)