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Capitali cinesi nell'Industria Italiana Autobus, accordo vicino

La società, ex Bredamenarini, storico costruttore di mezzi per il trasporto pubblico, ora sotto il controllo della famiglia Civitello, era entrata nell'orbita del gruppo Seri nel luglio scorso. Il ministro Urso si è speso nella sua ultima missione in Cina per trovare un socio disponibile a entrare nel capitale. Il piano è trasformare la produzione con motori a batteria


04/09/2024 15:22

di Sara Bichicchi - Class Editori

settimanale
Adolfo Urso e Gu Yifeng, presidente di CCIG, il 4 luglio scorso a Pechino

L’arrivo dei cinesi in Industria Italiana Autobus spinge il titolo della controllante Seri Industrial. La società di autobus si avvia verso la firma di un memorandum of understanding vincolante con un player cinese che rileverà il 25% del capitale e il titolo di Seri festeggia con un rialzo di quasi del 2,9%, a quota 3,7 euro per azione. 

Le negoziazioni, a quanto si apprende, è già in fase avanzata e l’accordo dovrebbe includere un investimento nella produzione di veicoli commerciali. A inizio 2024 Seri Industrial ha rilevato il 98% di Industria Italiana Autobus da Leonardo e Invitalia, con quest’ultima che mantiene una quota del 2%. «Secondo alcuni patti conclusi tra i nuovi azionisti, a Invitalia verranno concessi una serie di diritti di veto riguardanti le scelte strategiche, per garantire l’interesse pubblico e la corretta esecuzione del piano industriale implementato da Seri», sottolineano di analisti di Intesa Sanpaolo Research. 

Nel 2023 Industria Italiana Autobus ha subito perdite pari a 63 milioni di euro, che si sommano al passivo di 47 milioni del 2022, e ha avuto un aumento di capitale da 25 milioni. Per lo stesso anno il gruppo Seri che fa capo alla famiglia Civitillo, che lo ha fondato alla fine degli anni 90, ha registrato un fatturato di 200 milioni di euro con 23 milioni di ebitda. Nella presentazione agli investitori dello scorso marzo, Seri ha ipotizzato un fatturato di 2 miliardi di euro nel 2023, grazie all'entrata in funzione di una megafactory per la poduzione di batterie al litio finanziatio dall'Unione europea con 500 milioni di euro.

I dettagli dell’accordo con i cinesi non sono stati resi noti, né è stato fatto in via ufficiale il nome del nuovo socio cinese. In ogni caso «l’ingresso di un nuovo partner potrebbe apportare competenze tecnologiche, nuovo business e contribuire al recupero finanziario di Industria Italiana Autobus», commentano gli esperti di Intesa Sanpaolo Research. Tutto lascia pensare tuttavia che il nuovo socio potrebbe essere il gruppo China City Industrial Group (CCIG), il cui presidente Gu Yifeng ha incontrato il ministro Urso il 4 luglio scorso a Pechino, all'Ambasciata italiana, proprio per discutere di progetti comuni in Italia. 

Vittorio Civitillo, presidente e ceo di IIA, aveva commentato così la chiusura dell'accordo l'11 luglio scorso che ha portato la società nell'orbita del gruppo Seri:«Iniziamo una nuova e entusiasmante avventura in un settore strategico per il Paese e per l'Europa. Siamo convinti che la transizione alla mobilità elettrica nel trasporto pubblico sarà ineluttabile e, come azienda e come Paese, dobbiamo essere pronti ad affrontare le sfide del prossimo futuro. Ringrazio Deutsche Bank per il supporto ricevuto, grazie alla loro professionalità e disponibilità si è potuta concludere una operazione molto complessa». (riproduzione riservata) 


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